Oggi il primo dei TalksOnWeb di IFEL su “Opere Pubbliche “fase2”: semplificazione, efficienza o poteri speciali?”. Al centro la domanda di semplificazione per i Comuni in tema di procedure per la realizzazione di opere pubbliche.
“Se l’Italia deve ripartire da questa emergenza in corso i comuni devono essere necessariamente protagonisti e devono far parte della risposta possibile e necessaria.” Così Guido Castelli, Presidente di IFEL, ha dichiarato all’evento web sugli investimenti pubblici e il loro rilancio organizzato oggi dalla Fondazione dell’ANCI per la finanza locale. “E’ necessario che i Comuni abbiano il necessario personale dipendente per contribuire alla messa a terra di molti programmi di investimenti- ha proseguito Castelli – con l’esigenza, tuttavia che le norme amministrative che regolano gli appalti siano rese più chiare e più durevoli nel tempo. La condizione in cui opera il responsabile del procedimento pubblico è applicare spesso norme scritte male, poco chiare, e che cambiano in continuazione. Ciò genera il blocco della firma per la paura di commettere abuso d’ufficio o una responsabilità erariale è alta ma è resa ancora più alta perché le norme che si devono applicare non sono chiare. Anche lo Sblocca cantieri ha complicato tutto. La rivoluzione digitale imposta dal Covid 19 ha consentito l’utilizzo di una nuova digitalizzazione che può essere per gli appalti pubblici una delle strade nuove migliorative da percorrere. Anci ha chiesto da tempo una mitigazione delle norme del Codice degli appalti, maggior personale e un ambiente meno ostile per i Comuni”.
Nel talk evento della Fondazione IFEL di stamattina sono stati svariati gli argomenti fondamentali per i Comuni su cui si è discusso, dal Codice degli appalti al decreto Sblocca cantieri passando per le nuove modalità di lavoro per i dipendenti pubblici come lo smart working e la sburocratizzazione dei passaggi amministrativi nell’espletamento delle pratiche, tutti buoni esempi da utilizzare a pieno per puntare sulla ripresa degli investimenti pubblici.
“Il superamento di questa enorme crisi passa attraverso i Comuni”. Questa la premessa esposta nell’introduzione all’evento di Pierciro Galeone, Direttore Fondazione IFEL che ha proseguito l’intervento ricordando che “gli investimenti comunali sono quelli che hanno un maggiore e più rapido impatto sull’economia. La spesa locale per investimenti era in ripresa prima dell’emergenza da Corona Virus (+ 11% i pagamenti a fine 2019). Non si deve fermare la tendenza ma anzi bisogna accelerare. Servono risorse certe e soprattutto regole chiare. Alleggeriamo la normativa, rendiamo più efficienti le procedure, usiamo finalmente procedimenti interamente telematici”.
Nel suo intervento il Presidente dell’Autorità anticorruzione (ANAC), Francesco Merloni, ha invitato ad approfittare dell’emergenza per “rafforzare la capacità di governo delle amministrazioni”, così da facilitare il rilancio nella fase 2: “Dal momento che gran parte dei problemi è di organico, occorre dare subito vita a una forte iniezione di personale tecnico-economico, magari dislocato su alcune cruciali stazioni appaltanti di area vasta, così da aumentarne considerevolmente la capacità operativa nella gestione degli appalti”. Merloni ha inoltre auspicato “una piena digitalizzazione dell’appalto, dalla progettazione alla fase esecutiva”, in modo da semplificarla e renderla tracciabile e affidando comunque la progettazione alle amministrazioni, a garanzia dell’interesse pubblico.
“Bisogna puntare nella prossima fase di ricostruzione del paese su risorse e professionalità per riavviare immediatamente gli investimenti”. E’ quanto ha dichiarato nel suo intervento al talk Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza e Presidente Fondazione Patrimonio Comune ANCI, che ha anche tenuto a precisare che “è fondamentale lo sblocco del turn over del personale dei Comuni per colmare i vuoti di organico e rintracciare le professionalità giuste, adeguate, puntando molto sulla ricerca di profili di responsabilità che assumano, in tempi stretti, decisioni importanti come avviene in periodi emergenziali, al fianco agli amministratori locali”.
Hanno partecipato all’evento IFEL, inoltre, Edoardo Bianchi, Vicepresidente ANCE che ha incentrato il suo intervento sulla centralità degli investimenti per il rilancio dell’economia e Alfredo Storto, Capo Ufficio legislativo del Ministro per la Pubblica amministrazione, che ha parlato di sburocratizzazione della PA e di nuove modalità di lavoro anche oltre l’emergenza Covid 19.
I sindaci scrivono al Presidente del consiglio Giuseppe Conte sui primi contenuti del dl Rilancio, per sottolineare il ruolo dei servizi comunali anche nella risposta all'emergenza sanitaria in atto: "Le prestazioni sociali, il sistema di welfare, i trasporti pubblici e l’igiene delle nostre Città - la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti - sono tra i servizi contigui a quella domanda di salute e di sistemi sanitari sempre più efficaci ed efficienti che la crisi globale ha dolorosamente fatto emergere". Alla crisi attuale non si può fare fronte con le misure restrittive dello scorso decennio, bisogna intervenire con efficacia e dare fiducia ai Comuni rimuovendo "regole che costringono i nostri bilanci entro recinti che, se possono risultare ragionevoli in tempi “di pace”, ora rischiano di mettere fuori gioco un intero comparto, in particolare i Comuni già in crisi o in situazione di più severa tensione finanziaria".
La lettera di Antonio Decaro e degli altri 31 tra sindaci delle città metropolitane e presidenti delle Anci regionali afferma, inoltre, che "rischiano di saltare i servizi essenziali, potremmo avere 'assembramenti', questa volta di rifiuti per strada" e continua, a proposito "della difficoltà che incontriamo nel confronto con il Mef", chiedendo il diretto interessamento del Presidente del consiglio. E' necessario aumentare di almeno 400 milioni il fondo previsto per i Comuni, per compensare la tassa sui rifiuti che i sindaci non intendono chiedere alle attività economiche chiuse per decreto.
"Non vogliamo polemiche - conclude la lettera - ma non possiamo lasciare nulla di intentato di fronte a possibili sottovalutazioni delle richieste dei Comuni italiani".