Eurostat, in occasione del World Cities Day, la giornata mondiale delle città istituita dall’Onu, che si celebra ogni 31 di ottobre, e giunta alla settima edizione, pubblica un focus sui dati relativi agli abitanti della UE nel 2016. La popolazione europea nel suddetto anno vive per il 41% nelle grandi metropoli, il 31% nelle piccole e medie città ed, infine, il 28% nelle aree rurali. Le analisi fatte da Eurostat ci raccontano che il record spetta a Malta dove il 90% della popolazione vive nella metropoli, a seguire vi è il Regno Unito con il 59%, l’Olanda con il 55%, la Spagna con il 51% ed, infine, Cipro con il 50%. La stessa classifica letta al contrario vede il Lussemburgo occupare la prima piazza con il 13% di abitanti nella metropoli, a Slovenia e Slovacchia, rispettivamente con il 20% e il 23%, spettano le piazze d’onore.
Le Metropoli tendono ad avere persone con un elevato grado di istruzione; più di un terzo della popolazione della Ue, esattamente il 35%, ha una istruzione di livello superiore, coloro che vivono nelle piccole città non raggiungono, invece, il 25% (esattamente il 24%), mentre coloro che risiedono nelle campagne si attestano attorno al 20%. Il dato italiano ci dice che l’istruzione di grado superiore supera appena il 10% nelle campagne, superando faticosamente il 20% per coloro che abitano nelle Metropoli.
Sebbene le metropoli garantiscano un alto grado d’istruzione ed in generale una qualità della vita decisamente più alta, con alti picchi d’innovazione, vi sono dei paramenti che, altresì, sono decisamente negativi. Questi riguardano, principalmente, gli alti costi delle case che attanagliano le grandi città. I cittadini delle metropoli spendono il 40% delle loro disponibilità nel ottemperare al mantenimento della propria casa. Ovviamente questi costi sono decisamente più bassi per coloro che vivono nelle aree rurali e nelle città di provincia.
In questa particolare classifica, in vetta a tutti, abbiamo la Grecia che supera di gran lunga tutti gli altri paesi Ue con dei costi decisamente alti rispetto alle capacità reddituali dei propri abitanti.
Riassumendo possiamo affermare che i cittadini delle città sono altamente istruiti ma con la zavorra dei costi degli alloggi.