Si parla tanto della crisi economica e dell’impatto che essa produce nella nostra società, soprattutto nei giovani e negli anziani e del futuro che questi potranno avere. A tal proposito, Istat ha appena pubblicato un approfondimento tematico sulla forza lavoro dei giovani. Ne dettaglio l’approfondimento dell’istituto di statistica guidato dal Prof Alleva si sofferma sui processi formativi dei giovani tra i 15 e i 34 anni e del loro inserimento nel difficile mercato lavorativo.
I dati ci dicono che la categoria analizzata è composta da 12 milioni 681 mila giovani e che rappresentano il 21% della popolazione residente in Italia. Il dato più immediato ci dice che il 40% dei diplomati e il 60% dei laureati hanno avuto, almeno, un’esperienza di lavoro durante l’ultimo corso di studio. Queste esperienze lavorative sono state conseguite all’interno del proprio percorso scolastico. Nello specifico, il 25,8% dei diplomati e il 36,1% dei laureati hanno effettuato stage, tirocini o apprendistati all’interno del programma di istruzione.
Una volta ottenuto il titolo di studio, solo il 14,2% dei giovani in questione si iscrivono ad un corso successivo di perfezionamento che poi si interrompe.
Nella ricerca del posto di lavoro, solo poco più del 10% dei giovani (11,9%) ha ottenuto aiuto dalle istituzioni pubbliche nel collocarsi.
Nelle analisi di Istat emerge che solo 4 su 10 dei giovani sarebbero disposti ad un cambio di città per trovare un lavoro; e di questi la maggior parte provengono da nuclei famigliari culturalmente più alti. Altra interessante informazione e che tra coloro che trovano lavoro 4 giovani su 10 lo fanno utilizzando i canali delle amicizie e delle parentele. Ed ancora, più alto è il livello di istruzione e più facile che costoro riescano a trovare lavoro.
Infine i giovani (nello specifico il 41% dei diplomati e il 31,4% dei laureati) sostengono che per lavorare sarebbe sufficiente un livello d’istruzione più basso. Queste alcune pillole dell’approfondimento Istat