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Conferenza IFEL: nuove prospettive per la finanza dei Comuni

  • 29 Nov, 2018

Chiusa la VII Conferenza Annuale di IFEL.

Amministratori locali, esperti del settore, parlamentari e tecnici della Fondazione si sono ritrovati a fare il punto sulla Legge di bilancio 2019 attualmente in discussione alla Camera dei Deputati nel merito dei punti riguardanti la finanza locale e sull’andamento degli investimenti pubblici per il rilancio dell’economia.

“I Comuni hanno pagato un prezzo veramente molto alto, si potrebbe dire spropositato, sull’altare della crisi economica – dichiara Guido Castelli, Presidente IFEL e delegato dell’Anci alla Finanza locale a margine dell’evento IFEL – Lo stato centrale ha chiesto saccrifici importanti che si sono manifestati in tagli ma anche e soprattuto in riforme che hanno imposto un rigore senza precedenti alla tenuta dei nostri bilanci. Da questo punto di vista ci rendiamo conto che questa cura ha prodotto degli effetti anche collaterali anche piuttosto ivasivi per i Comuni tanto è vero che da due, tre anni, sono tornati i fondi per gli investimenti ma a causa dell’invecchiamento delle nostre strutture, a causa anche della complessità del codice degli appalti vediamo però che la spesa in conto capitale ancora non riparte. Non è un limite dei Comuni ma è molto difficle che la macchina amministrativa ferma in garage per molti anni posso subito tornare a far sentire il proprio rumore”.

“Questa legge di bilancio - ha tenuto a precisare il Sindaco di Ascoli - contiene già in parte segnali incoraggiamenti ma come sindaci chiediamo che sia possibile una pacificazione tra stato centrale e le zone periferiche dello Stato di cui la nazione ha bisogno ma che deve essere messa in condizione di poter operare, pacificazione che deve tener conto che non tutti i comuni sono uguali. Lo Stato npon può non tenerne conto portando avanti delle riforme nel rispetto delle autonomie come ricorda l’art. 5 della nostra Costituzione Italiana”.

Dutante i lavori in Conferenza, infatti, la relazione di Andrea Ferri, Responsabile del Dipartimento di Finanza Locale Anci-Ifel ha messo in luce gli aspetti ancora controversi della manovra di bilancio. “I comuni - ha precisato nella sua relazione introduttiva - rischiano riduzioni di risorse per 1.300 milioni di euro, una dimensione importante, da trattare con strumenti appropriati, di natura normativa (820 mln di euro tra FCDE, maggiorazione Tasi e maggiorazione e imposta di pubblicità) ma anche economica (480 mln di euro tra Fondo IMU-Tasi e maggiori spese per il personale). Il recupero anche parziale e progessivo del taglio ex dl 66/2014 (563 mln di euro) può costituire un supporto decisivo, anche per migliorare la perequazione oggi solo orizzontale”.

“Dopo una lunga stagione di vincoli finanziari più o meno stringenti, ma comunque distorsivi, a partire dal 2019 per gli enti locali il vincolo di finanza pubblica coincide finalmente con il rispetto dei principi ordinari della gestione del bilancio” . Ferri ha proseguito ricordando che nel 2016 è stato superato il Patto di stabilità interno che imponeva avanzi annuali per il singolo ente, mentre solo con il 2019 viene abbandonato un regime di vincoli in vigore da vent’anni e si consente l’utilizzo sia degli avanzi effettivamente disponibili sia del debito nei soli limiti stabiliti dal TUEL”.

“Lo sblocco degli avanzi per il futuro - ha concluso Ferri – poi, garantirà un giusto vantaggio per l’ente anche sul versante della parte corrente: ad esempio sarà ora possibile impegnare gli avanzi correnti derivanti da contributi (in primis regionali) oltre che per altre spese correnti a carattere non permanente nei limiti dell’art. 187 del TUEL”.

“Il tema di questa Conferenza in definitiva è questo: i Comuni riusciranno a lasciarsi alle spalle gli anni della crisi finanziaria e delle politiche di consolidamento fiscale?” – E’ quello che si chiede Pierciro Galeone, Direttore di IFEL – “E’ questa la prospettiva dalla quale valutare la Legge di Bilancio 2019 – dichiara Galeone - Non mancano elementi positivi come il definitivo abbandono di ogni vincolo oltre la regola dell’equilibrio di bilancio. Il periodo dei vincoli da Patto di stabilità e delle relative sanzioni è lasciato alle spalle”.

“Tuttavia le politiche di consolidamento fiscale - ha prseguito il Direttore della Fondazione - hanno lasciato in circolo “tossine” che il sistema dei Comuni non riesce ancora a smaltire e che hanno danneggiato la stessa struttura portante della finanza locale. A partire dai pilastri costituzionali dell’ ”autonomia” e della “perequazione”. Il tema degli investimenti e della loro difficile ripartenza mostra bene come dopo anni di convergenza “restrittiva” di tutte le principali politiche pubbliche (finanziarie, contabili, sugli aquisti e gli appalti, sul personale, ecc.) le amministrazioni sono inbolite strutturalmente”.

“E’ necessario – ha concluso Galeone - aprire un nuovo ciclo degli investimenti adeguto ai bisogni del Paese che ha bisogno ora del convergere di azioni pubbliche che assicurino trasferimenti statali per gli investimenti certi negli importi e le modalità di accesso, semplifichino le procedure di affidamento e realizzazione, mettano in campo azioni di supporto tecnco alle amministrazioni comunali attualmente impoverite di personale dopo anni di blocco del turn over”.


I MATERIALI DELLA CONFERENZA

SESSIONE I – Stabilità ed equità per l’autonomia comunale
Andrea Ferri - Quello che c'è e quello che manca nella Legge di Bilancio
Giancarlo Verde - Scarica l'intervento

SESSIONE II – Liberare gli investimenti comunali
Walter Tortorella - Gli investimenti comunali tra potenzialità e vincoli
Francesco Monaco - La riforma della Politica di Coesione e le condizioni per una sua più efficace attuazione
Marco Nicolai - Le opportunità e i rischi del partenariato pubblico privato

I VIDEO DELLA CONFERENZA

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