Il Direttore di IFEL ha introdotto il primo panel della la XIV Assemblea di ANCI Giovani. Ne hanno discusso Luigi Marco Bassani, Anna Finocchiaro e Francesco Occhetta.
“Il modello politico, economico e sociale europeo ha una sua specificità nell’assetto della vita urbana e nei caratteri delle istituzioni territoriali. Il grado di innovazione, produttività̀ e competitività̀ varia, concentrandosi maggiormente sui grandi sistemi urbani e tuttavia anche i centri minori contribuiscono a governare i costi di agglomerazione mentre le aree più̀ “interne” contribuendo alla tenuta sociale e ambientale complessiva. L’Europa non conosce il fenomeno delle mega-cities asiatiche o americane né conosce le loro immense regioni disabitate”. Così Pierciro Galeone, Direttore di IFEL, nella sua relazione introduttiva al panel dedicato all’Agenda dei comuni e delle città europea.
“Il ruolo della trama urbana - ha proseguito Galeone - e della rete dei suoi governi locali nella costruzione europea. È questa l’infrastruttura più̀ efficace per dispiegare le proprie politiche e per dare una dimensione territoriale a tutti i suoi obiettivi strategici: dal rafforzamento di un mercato che abbia ampie basi territoriali ad una digitalizzazione che attraversi tutti i settori produttivi, quelli di frontiera e quelli consolidati; da una competitività̀ che vada oltre isolati “campioni” per investire l’intero sistema produttivo ad una coesione sociale che mitighi le differenze e allarghi la partecipazione attiva alla vita economica. L’Italia, in particolare, si caratterizza per la presenza di forti divari territoriali ma anche per la vitalità̀ delle istituzioni locali e per la loro capacità di rispondere prontamente alle opportunità̀ offerte dalle politiche di investimento e innovazione”.
Quali le sfide per il futuro? Il direttore di IFEL prova ad individuarle nella chiusura dell’intervento. “Sono molte le sfide - racconta -a cui andiamo incontro e che caratterizzeranno il lascito per le future generazioni. Le nostre città vanno valorizzate come bene pubblico, in un’ottica nuova di urbanizzazione e nel rispetto della transizione ecologica in corso, ma anche come bene privato in cui il diritto all’abitare vada di pari passo con le politiche abitative pubbliche, con la qualità della vita, con le città così dette dei 15 minuti, in cui i servizi essenziali siano garantiti e alla portata di tutti”.
Cosa ne sarà delle città e dei cittadini? Questa la domanda posta agli interlocutori del panel dal moderatore della giornata Carmelo Lopapa, giornalista de La Repubblica.
“Voi avete una grande sfida oggi per costruire l’Europa delle città dopo il fallimento degli altri modelli perché i comuni vogliono la pace". Così Francesco Occhetta, Segretario Generale Fondazione Fratelli tutti. “Lavoriamo - ha proseguito - per un paradigma diverso rispetto a quello che stiamo vivendo. La città nasce da Caino non da Abele. L’amministratore locale sana i conflitti, non li genera. E’ necessario ripartire dalle parole, il mondo stesso lo modelliamo in base alle parole che usiamo, parole che devono essere di gioia profonda parole di gioia”. Padre Francesco, ricordando che il prossimo appuntamento comune è previsto a Roma il 13 settembre con il meeting della fraternità - ha poi ricordato la collaborazione con l’ANCI. “Il Presidente Manfredi hanno avuto il coraggio di mandare a tutti i comuni un accordo da sottoscrivere, il Paradigma della fraternità, accordo nato su suggerimento del pensiero di La Pira sulla costruzione di ponti.
Luigi Marco Bassani, professore di Storia delle Dottrine Politiche, ha raccontato quanto la struttura delle città sia cambiata nei secoli e quanto sia stato importante il contesto storico e politico. “Le città nella storia vanno e vengono – ha spiegato - Mi piace il vostro entusiasmo per le politiche che riguardano welfare e ambiente ma stiamo vivendo un inverno demografico drammatico in Europa che potrebbe spostare le persone dalle città in altri luoghi come già accaduto nel Medioevo. Le relazioni internazionali oggi sono fondamentali per capire dove stiamo andando. Ragionando solo sui dati, si capisce come l’Unione Europa non può essere un territorio di libero scambio. La grande questione è quella degli USA e il loro rapporto con il mondo che è diventato pericoloso. L’obiettivo è quello di portare l’industria americana verso le porte di una guerra internazionale come già successo nella storia”.
Non ultima, Anna Finocchiaro, Presidente Italiadecide. “Bisogna capire il ruolo delle amministrazioni locali oggi perché il mondo è cambiato, e le città con esso – ha ricordato Finocchiaro - Le città, tutte, vengo attraversate da politiche pubbliche su innovazione tecnologica e digitalizzazione, la questione ambientale ricade con modalità anche diverse sull’intero territorio anche in funzione eventi calamitosi, le questione migratorie investe le città a prescindere dalla grandezza, quella demografica attraversa la vita delle comunità, la formazione del capitale sociale per centri piccoli o grandi, e penso all’emergenze degli alloggi universitari. Le grande trasformazioni impattano sulle città in modo da cambiarne il ruolo. Effetto nella politica nazionale ha le sue ricadute anche in termini di gestione e di governance, come avvenuto dal Pnrr, penso che sia assurdo che un comune di 2 mila abitanti abbia la stessa governance di uno di 200 mila abitanti. La grande eredità del Pnrr che i risultati si raggiungono solo con cooperazione e collaborazione tra più livelli dello Stato.