Ultimo aggiornamento 20.11.2024 - 14:54

Diffuso il Rapporto IFEL “La dimensione territoriale nelle politiche di coesione" - Quattordicesima edizione

  • 17 Mag, 2024
Pubblicato in: Ifel Informa
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Lo Stato d’attuazione e il ruolo dei Comuni nella programmazione 2014-2020 e 2021-2027. Pubblicato il Rapporto IFEL.

Di seguito alcune delle principali evidente emerse dal Rapporto IFEL di recente pubblicazione.

Ciclo di programmazione 2021-2027

L’Italia è il secondo Paese per assegnazione delle risorse finanziarie per le politiche di coesione 2021-2027 e mobilita oltre 74 miliardi di euro per i 5 obiettivi di policy. Il 23,7% delle risorse sono destinate alla transizione digitale mentre il 21,8% alla transizione verde. Tra i nuovi ministeri coinvolti entra il Ministero alla Salute.

Le risorse finanziarie per l’attuazione della politica di coesione 2021-2027, destinate ai 27 Stati membri, sono pari a oltre 530 miliardi di euro (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Fondo Sociale Europeo Plus, Fondo di Coesione e Fondo per la Giusta Transizione). Di questi, più del 40% è ripartito tra solo tre Stati membri: la Polonia (17,3%), l’Italia (14,0%) e la Spagna (9,9%).

L’Italia, nella cornice di riferimento dei 5 Obiettivi di Policy mobilita oltre 74 miliardi di euro, 20% in più rispetto al precedente ciclo di programmazione. Rispetto alle risorse UE in Italia, rilevante l’obiettivo che sostiene l’inclusione sociale (43%), la transizione digitale (23,7%) e quello che si occupa di transizione verde (21,8%).

Novità assoluta l’ingresso del Ministero della salute come amministrazione responsabile di investimenti pari a 625 milioni di euro destinati alle sole regioni meno sviluppate (PN Equità nella salute).

I Programmi Nazionali vedono il finanziamento di 24,3 miliardi di euro (13,7 miliardi quota UE), tra questi vi è il Programma plurifondo Programma Nazionale Capacità per la Coesione (oltre 1,26 miliardi di euro di budget), con il quale l’Italia si è focalizzata sullo sviluppo sistemico e trasversale della capacità amministrativa per l’attuazione delle politiche di sviluppo e coesione.

I Programmi Regionali sono 38, per un totale di risorse FESR e FSE+ pari a circa 48,5 miliardi di euro.

La geografia della coesione dell’Italia è cambiata, con il ritorno tra le regioni meno sviluppate del Molise e della Sardegna e l’ingresso tra le regioni in transizione delle Marche e dell’Umbria.

Lo sviluppo territoriale integrato resta centrale per l’Italia e le risorse FESR sull’OP5-“Un’Europa più vicina ai cittadini” sono pari a oltre 2,2 miliardi di euro, maggiori rispetto al periodo precedente di programmazione. Il Programma Nazionale Metro Plus e Città medie Sud ha un valore finanziario pari a 3 miliardi di euro (14 città metropolitane del budget complessivo con 224,6 milioni di euro nelle regioni meno sviluppate e 148,8 milioni di euro nelle regioni più sviluppate). La novità del Programma prevede la Priorità 5 “Servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale” (FSE+) e la Priorità 6 “Infrastrutture per l’inclusione sociale” (FESR) per interventi in 39 città medie del Sud (326.968.000 euro, in media tra i 7 e gli 8 mln per città). Per lo sviluppo urbano nei Programmi Regionali previsti 1,27 miliardi di euro (953,7 milioni programmati nelle regioni meno sviluppate).

Con riferimento alla Strategia Nazionale per le Aree Interne, il Dipartimento per le politiche di coesione ha censito tutte le aree di progetto del ciclo di programmazione 2021-2027: si tratta di 124 aree interne che coinvolgono 1.904 comuni in cui vivono 4.570.731 abitanti. Le risorse complessive sulle strategie per le aree interne sono pari ad oltre 797 milioni di euro.

Ciclo di programmazione 2014-2020

Lo stato di attuazione dei Fondi SIE 2014-2020 in Italia è pari al 94,8% in termini di impegni e al 74,6% in termini di pagamenti (bollettino della Rgs 31 dicembre 2023). Dei 154.457 progetti FESR il 55% dei soggetti beneficiari sono le imprese e gli operatori privati. I comuni, titolari di piccoli interventi, hanno il 10,9% dei progetti e risorse pari a 7,4 miliardi di euro (16,8% del costo totale). Gli interventi FSE sono 458mila, con un costo rendicontabile di oltre 23,4 miliardi di euro.

Il FESR ha fatto registrare le percentuali più elevate, sia su impegni pari a circa il 108% degli importi programmati, contro il 96,4% del FSE, sia lato pagamenti, dove il FESR si attesta a livelli prossimi all’80%, mentre il FSE si ferma al 66,7%. Il FEASR si colloca a metà strada tra i due Fondi, con un 76,2% di pagamenti rispetto alla dotazione finanziaria. 154.457 progetti FESR per un totale di 44,2 miliardi di euro di costi rendicontabili. La performance dei POR è sempre superiore a quella registrata per i PON, con una punta dell’111,1% nel caso degli impegni dei POR delle regioni meno sviluppate. Sul versante pagamenti spicca l’attuazione dei POR delle regioni più sviluppate, che si attesta al 90%, quindi, oltre 15 punti percentuali in più rispetto al valore medio di tutti i Fondi. Sempre in tema di pagamenti, da notare il basso livello di spesa relativo alle risorse REACT che, a fronte di un impegnato in overbooking, risulta di poco superiore al 56%. Dei 154mila progetti FESR per tipologia di soggetto beneficiario, si nota come siano gli operatori privati e le imprese, con il 55% degli interventi a titolarità, i primi beneficiari FESR, seguiti a grande distanza da scuole, università ed istituti di ricerca pubblici (29,8%).

Considerando il valore complessivo FESR 2014-2020, dopo gli operatori privati (44,2%) la percentuale più rilevante è quella dei comuni che, pur essendo titolari soltanto del 10,9% dei progetti, gestiscono risorse per un valore superiore a 7,4 miliardi di euro, pari al 16,8% del costo totale. Seguono le amministrazioni regionali con l’11,8% delle risorse. Tra i progetti POR FESR attuati dai comuni il 91,1% non supera il milione e mezzo di euro e 3.000 interventi non raggiungono i 150mila euro di costo ammesso. Al contrario, sono appena 18 i progetti di taglia unitaria superiore ai 10 milioni di euro (di cui solo 3 oltre i 50 milioni di euro).

Gli interventi FSE sono 458mila, con un costo rendicontabile di oltre 23,4 miliardi di euro.

I comuni beneficiari sono 9.076 (pari al 2% del totale), dei quali l’85% concentrato in Programmi Operativi Regionali, per un valore di 786 milioni di euro; altri 1.300 progetti sono finanziati nell’ambito di Programmi Operativi Nazionali, per 730 milioni di euro di costi. Il totale delle risorse FSE destinate ai comuni è pari a oltre 1,5 miliardi di euro. In capo ai comuni (Programmi Operativi Regionali FSE), la maggioranza delle operazioni è di taglia piccola: il 78,5% di questi non supera i 100mila euro di valore, dato che arriva al 94,8% se consideriamo anche i progetti fino a 500mila euro. I grandi progetti con taglia superiore al milione di euro rappresentano soltanto l’1,2% delle operazioni, assorbendo però complessivamente circa il 18% delle risorse disponibili.

L’ammontare delle risorse programmate per il PON Metro è pari a 1,987 miliardi di euro, gli impegni giuridicamente vincolanti ammontano a 1,777 miliardi di euro (l’89,4% del programmato) e l’ammontare dei pagamenti è pari a 1,128 miliardi di euro (il 56,8% della dotazione).

Alla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) sono state destinati 591,2 milioni di euro di risorse nazionali per tutte le 72 aree finanziate. A tali risorse vanno poi sommate quelle regionali, in larga parte provenienti dalla programmazione dei Fondi SIE.

PNRR riprogrammato. Dei 258mila interventi finanziati a metà marzo 2024 i comuni rappresentano il 22,7%. Le assegnazioni sono pari a 131 mld, un quinto a gestione comunale

Il PNRR modificato l’8 dicembre 2023 comprende 145 misure nuove o modificate, tra cui la nuova Missione 7 dedicata a REPowerEU.

Lo stato di avanzamento delle assegnazioni PNRR derivante dall’analisi dai dati pubblicati a metà marzo da Italia Domani, già al netto dei progetti le cui Misure durante la riprogrammazione sono state eliminate totalmente dal Piano, vede finanziati oltre 258mila interventi, la maggior parte dei quali attuati dal comparto istruzione (33,4% del totale), dai ministeri (26%) e dai comuni (22,7%). Le assegnazioni ammontano a oltre 131 miliardi di euro, di cui circa un terzo in capo agli operatori privati e un quinto a gestione comunale. I ministeri sono attuatori del 17,3% delle risorse e le regioni del 12,6%.

Il D.L. 19/2024 prevede la copertura finanziaria di interventi del PNRR che saranno realizzati con altre fonti finanziarie. È prevista la copertura con 10 miliardi di tutte le misure destinate ai comuni e alle città metropolitane che sono transitate fuori dal PNRR. Una copertura integrale con il mantenimento della gestione delle misure che permane in capo ai Ministeri già titolari. Si tratta, in generale, dei finanziamenti in materia di rigenerazione urbana per i comuni al di sopra di 15mila abitanti, dei Piani Urbani Integrati per le 14 grandi città e per i comuni dell’hinterland, dei 6 miliardi riguardanti le piccole e medie opere destinate a tutti i comuni.

Il volume: "La dimensione territoriale nelle politiche di coesione. Stato d’attuazione e ruolo dei Comuni nella programmazione 2014-2020 e 2021-2027. Quattordicesima edizione – 2024" è disponibile qui per il download.

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