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Investimenti: criticità da superare, nodi da sciogliere, sfide da sostenere

  • 26 Gen, 2023
Pubblicato in: Ifel Informa
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Nella terza giornata dei lavori della XI Conferenza della Fondazione l’intervento del Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo.

I lavori sono stati introdotti dalla relazione tecnica di Francesco Monaco, Responsabile Dipartimento Supporto ai Comuni e Studi politiche europee IFEL.

La considerevole mole di risorse a disposizione per investimenti pubblici territoriali chiama la pubblica amministrazione italiana ad una sfida di portata storica. Sono note le difficoltà della nostra burocrazia, ad ogni livello, nazionale reginale e locale. Non manca di ricordarcele ogni volta la Commissione UE nei suoi rapporti Paese che, nell’ambito del ciclo di bilancio europeo, restituisce annualmente il quadro dei principali fattori di ritardo e inefficienza dell’azione pubblica. Anche i rating internazionali che ne misurano l’efficacia confermano i problemi in chiave comparativa. Pesano, in particolare, le incertezze dovute ad un contesto normativo sempre in evoluzione (vedi vicende del codice dei contratti pubblici, in continuo rimaneggiamento) nonché le riforme incompiute, sia sul versante del decentramento amministrativo (gestioni associate, ente intermedio, agenzie pubbliche) sia per quanto concerne la distribuzione dei poteri e delle competenze (federalismo differenziato). Infine, c’è il fardello della sempre prolifica legislazione primaria e iper-normazione secondaria, che rende sempre attuale l’obiettivo della semplificazione. Sebbene la PA italiana sia impegnata, in questa fase, in un profondo processo di riassetto traguardato al conseguimento di target entro il 2026, grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dal PNRR per l’obiettivo della transizione digitale, le sfide che attengono la “messa a terra” degli investimenti non possono essere dilatate nel tempo e devono essere affrontate subito.

I Comuni, solo sul fronte PNRR, secondo stime ANCI-IFEL e RGS, sono destinatari di risorse pari a circa 40 miliardi di euro. Tali risorse sono collegate a 45 investimenti (fra PNRR e Piano complementare), rispetto ai quali gli enti locali hanno le responsabilità di soggetti attuatori. In questa veste, essi accedono ai finanziamenti partecipando ai Bandi/Avvisi emanati dai Ministeri competenti per la selezione dei progetti, ovvero ai provvedimenti di riparto fondi ove previsto; ricevono, di norma, direttamente dal MEF le risorse occorrenti per realizzare i progetti, mediante versamenti nei conti di tesoreria, salvo il caso di risorse già giacenti sui capitoli di bilancio dei Ministeri; devono poi rispettare gli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo e concorrere al conseguimento di traguardi e obiettivi associati al progetto e realizzare gli interventi nel rispetto delle norme vigenti e delle regole specifiche stabilite per il PNRR(es. DNSH, spese entro il mese di giugno 2026,ecc.); infine, devono prevenire e correggere eventuali irregolarità e restituire le risorse indebitamente utilizzate. Insomma, un carico importante di adempimenti e responsabilità.

Ma con quale “esercito” i Comuni affrontano la sfida dell’attuazione del PNRR? Come sappiamo il personale comunale negli ultimi 12 anni si è ridotto di oltre un quarto di unità e sarà ulteriormente interessato dai pensionamenti dei prossimi 5 anni stimabile con l’uscita di oltre un sesto dell’attuale dotazione. Pesa nel mancato rinnovamento, il blocco delle assunzioni dell’ultimo decennio. L’età media supera i 50 anni. Le competenze sono datate e non aggiornate alle nuove esigenze delle transizioni ambientale e digitale.

In verità, deroghe sono state accordate di recente per aumentare le capacità assunzionali dei Comuni; sono state messe a disposizione task force di esperti; sono state altresì mobilitate alcune agenzie pubbliche per fornire supporto di sistema; il nuovo programma di assistenza tecnica della politica di coesione (PON CAP COE) è indirizzato a rafforzare la capacità amministrativa di autorità di gestione e soggetti attuatori, anche di interventi PNRR.

Il sistema ANCI-IFEL è impegnato assiduamente, in collaborazione con l’amministrazione di coordinamento (MEF) ed ad alcuni ministeri responsabili di missione (soprattutto MINT, ma non solo) ad offrire formazione e servizi di supporto.

Non sappiamo se la sfida sarà vinta, a volte l’impresa sembra oltremodo gravosa per le forza in campo, le quali andrebbero strutturalmente potenziate con una massiccia immissione in ruolo di giovani motivati e preparati. Quello che è certo è il forte impegno di tutti.

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