Qual è il grado e la qualità della partecipazione dei Comuni alle misure dei programmi dello sviluppo rurale: questo il tema posto, per il ciclo di programmazione 2014-2020, dal Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi economica agraria (Crea), ente in house del Ministero per le Politiche agricole.
Per l'approfondimento tecnico e il conseguente supporto ai Comuni, Crea ha avviato un progetto dedicato al ruolo dei Comuni nello sviluppo rurale, coinvolgendo nell'attuazione la Fondazione Ifel dell'Anci, per garantire il punto di vista dei Comuni e il supporto agli stessi, nell'ambito di un progetto che si propone di focalizzare e valutare le criticità incontrate dai Comuni nell'accesso e nell'attuazione delle misure messe in campo dai cosiddetti programmi di sviluppo rurale (Psr).
Contesto programmatico FEASR e programmi di sviluppo rurale
Il progetto «Comuni e Sviluppo rurale» è un servizio finanziato dal Programma gestito dalla Rete rurale nazionale (Rrn), che supporta azioni a livello nazionale per favorire lo scambio di esperienze e di conoscenze tra aree rurali del Paese in materia di sviluppo rurale.
Il contesto è quello dei programmi 2014-2020 finanziati dal FEASR , il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che affronta le problematiche relative all'agricoltura, all'ambiente e allo sviluppo rurale.
La dotazione del programma è pari a € 114.665.194 euro (FEASR +quota di cofinanziamento nazionale).
Il Programma della Rrn fa parte di un quadro programmatico che comprende 1 Programma Nazionale di Sviluppo rurale e 21 Programmi di sviluppo rurale (Psr) previsti in tutte le Regioni e Province autonome per il ciclo 2014-2020. Il Feasr, attraverso tali Programmi, finanzia interventi per lo sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, anche per la creazione e il mantenimento dei posti di lavoro.
Il progetto Ifel/Crea “Comuni e Sviluppo Rurale”
Già dallo scorso ciclo di programmazione 2007-2013, le misure dei Psr hanno previsto interventi destinati ai Comuni quali beneficiari “diretti”, ovvero al di fuori delle misure cosiddette Leader, che prevedono interventi di cui sono titolari i cosiddetti Gal, Gruppi di azione locale (con partners privati e pubblici) che realizzano le cosiddette Strategie di sviluppo locale, assumendo un ruolo operativo sia gestionale che amministrativo.
Il progetto “Comuni e Sviluppo rurale” intende focalizzare le criticità incontrate dai Comuni potenziali beneficiari nell'accesso alle misure Psr nel ciclo 2007-2013, indagando aspetti quali: dal lato della programmazione, il grado di coerenza degli interventi programmati dentro i Psr con i fabbisogni del territorio che ne è destinatario; sul fronte dell'attuazione, le difficoltà derivanti dall'applicazione delle regole del nuovo codice degli appalti o dal rispetto dei cronoprogrammi del Psr nella realizzazione delle opere pubbliche.
Ci si propone inoltre di analizzare aspetti di governance, quali le necessarie forme di consultazione propedeutica con il territorio in occasione della predisposizione di bandi Psr; ovvero quale grado di progettazione (studio di fattibilità, progetti definitivi, progetti esecutivi) si richiede ai Comuni per la partecipazione ai bandi.
Si intende analizzare, infine, il ruolo che può essere svolto dalle gestioni associate (unioni di comuni) come potenziali beneficiari di interventi cofinanziati da misure del Psr, per il superamento della frammentazione degli interventi (che pure spesso si rileva nella programmazione dei Psr).
L'analisi sarà condotta su “casi di studio” individuati in alcune Regioni italiane, anche attraverso la realizzazione di incontri territoriali.
Sulla base di un rapporto di sintesi sulle principali difficoltà che i Comuni incontrano nella realizzazione delle opere pubbliche cofinanziate dal Fears (ad es. individuazione dei colli di bottiglia in fase di partecipazione ai bandi e nella realizzazione degli interventi) sarà divulgato un rapporto con suggerimenti e aggiustamenti per ri-orientare i processi decisionali a monte ed esecutivi, sia da parte delle Autorità di Gestione dei Psr che da parte dei Comuni beneficiari.
Al contempo saranno organizzate attività di formazione specifiche su temi “trasversali”, come quello dell'applicazione agli interventi cofinanziati da fondi strutturali UE –e nello specifico dal FeasR- delle regole del nuovo codice degli appalti.
Risultati attesi del progetto
Alla difficoltà dei Comuni a programmare i propri interventi tempestivamente rispetto ai cronoprogrammi dei bandi Psr contribuiscono sia il quadro amministrativo e di regole proprio dei Comuni (si pensi ad esempio alla programmazione triennale delle Oopp), ma anche il quadro di interventi così come delineato nei Psr 2007-2013 e 2014-2020.
Il risultato atteso del Progetto è quello di indirizzare gli attori istituzionali coinvolti nella programmazione e nella attuazione degli interventi Psr -ovvero le AdG dei Psr e i Comuni potenziali beneficiari- verso eventuali “aggiustamenti” per ottimizzare gli investimenti pubblici in ambito rurale, aggiustamenti di:
• programmazione: migliorare la focalizzazione dei fabbisogni territoriali e ad essa legare la configurazione di interventi, processi e procedure, sia in sede di eventuale riprogrammazione di metà periodo dei Psr, sia in vista del prossimo ciclo di programmazione comunitaria post 2020, sul quale è già stata avviata la riflessione a livello europeo con gli Stati membri;
• governance: in fase della predisposizione dei bandi di gara da parte dell'AdG del Psr, consolidare ulteriori pratiche di consultazione dei Comuni potenziali destinatari degli interventi; favorire la partecipazione alle Misure del Psr delle forme di gestione associata dei Comuni, per il superamento della frammentazione degli interventi e per una migliore gestione dell'opera e del servizio finanziato.
di Simona Elmo e Francesco Monaco - Dipartimento Fondi Ue e investimenti territoriali – Ifel