Con l'approvazione ad agosto del Por Fesr Sicilia e del Por Plurifondo della regione Puglia nonché a ottobre del Por Plurifondo della regione Calabria (in ottobre si è completata anche l'approvazione degli 11 Programmi operativi nazionali), è quasi completo il quadro dei programmi operativi della coesione 2014-2020.
A completare la programmazione è prevista, a inizio dicembre, l'approvazione del Por Fesr Campania.
Sul fronte dello Sviluppo urbano sostenibile, gli ultimi Programmi operativi regionali approvati pongono l'accento sulle aree urbane, puntando o sullo strumento degli Investimenti integrati territoriali (Sicilia e Calabria) o su un Asse dedicato (Puglia).
Lo sviluppo urbano in Calabria (Por Plurifondo)
Sono otto gli Iti previsti dal Por plurifondo della regione Calabria che declina la Strategia sviluppo urbano sostenibile, disegnando un piano dedicato alle tre maggiori e più dense concentrazioni insediative regionali (l'area urbana di Cosenza-Rende, la città di Catanzaro e la città di Reggio Calabria) e una Strategia di sviluppo delle aree urbane di dimensione inferiore (città portuali e hub dei servizi regionali), che riguarda il rafforzamento delle altre città capoluogo di provincia, Crotone e Vibo Valentia, il sistema urbano Corigliano-Rossano, la città di Lamezia Terme e la "Città-Porto" di Gioia Tauro (che include Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando). Gli Iti saranno tre per Cosenza-Rende, Catanzaro e Reggio Calabria; e cinque per le aree di Crotone, Vibo Valentia, Lamezia Terme, Corigliano-Rossano, "Città di Gioia Tauro".
La dotazione a valere sul Fesr è pari a 92.362.126 di euro (6,04% della dotazione totale Fesr del Por) e quella a valere sull'Fse è pari 13.564.793 di euro (4,0% della dotazione totale Fse del Por). La dotazione complessiva degli otto Iti dedicati allo sviluppo urbano è pari a 105.926.919 euro (5,94% della dotazione complessiva del programma). Dal punto di vista gestionale, il Por Calabria prevede - in presenza dei requisiti amministrativo-organizzativi richiesti dai regolamenti - la possibilità che l'Autorità di gestione regionale deleghi le proprie funzioni all'Autorità cittadina (almeno per la fase di selezione delle operazioni), la quale sarà riconosciuta come Organismo intermedio del programma.
Gli interventi si concentreranno sul tema della rigenerazione urbana, con l'obiettivo di favorire migliori condizioni abitative, una più elevata efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico e servizi per l'inclusione sociale. Nel caso della città di Reggio Calabria, il Por agirà in maniera complementare rispetto agli interventi che saranno realizzati attraverso il Pon Metro, incentrato sulle tematiche di agenda digitale, efficientamento energetico e mobilità urbana.
Lo sviluppo urbano nella regione Sicilia (Por Fesr)
Anche il Por Fesr della regione Sicilia ha individuato nell'Iti lo strumento per realizzare gli interventi integrati strategici nelle aree urbane che riguarderanno sia le Città medie (con più di 30mila abitanti), sia le tre città metropolitane siciliane (Catania, Palermo e Messina), già destinatarie degli interventi previsti dal Pon Metro.
Saranno attivati da 8 a 10 Iti: quattro nelle città con più di 100mila abitanti. (Palermo, Catania, Messina, Siracusa); due nei Poli/capoluoghi del sistema centro meridionale (uno comprendente le città contermini di Caltanissetta ed Enna; il secondo la città di Agrigento); in ciascuno dei due restanti sistemi policentrici saranno attivati 1 o 2 Iti, costituiti da almeno due città eleggibili che insieme raggiungano una popolazione residente con più di 100mila abitanti o tra le quali vi sia immediata continuità territoriale. Le aggregazioni potranno avvenire nell'ambito del sistema urbano occidentale: Trapani/Erice (da considerarsi un unico polo a tal fine), Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano; oppure del sistema sud–orientale: Gela, Vittoria, Ragusa, Modica.
L'investimento previsto ammonta a 315.068.334,67 euro (risorse Fesr), pari al 9,22% del totale Fesr del Por. La gamma di responsabilità e quindi le funzioni attuative da delegare per la gestione degli Iti alle singole Autorità urbane dipenderà dalla capacità amministrativa e gestionale della singola amministrazione cittadina; non è dunque escluso, laddove ne ricorrano le condizioni, il riconoscimento di spazi di autonomia gestionale, con la delega di funzioni gestionali alle Autorità cittadine da parte dell'Autorità di gestione regionale.
L'approccio territoriale integrato riguarderà settori quali: agenda digitale, sistemi produttivi territoriali, fabbisogno energetico, mobilità sostenibile, offerta e fruizione del patrimonio culturale, riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche, servizi di cura socio-educativi, servizi in favore di famiglie in condizioni di disagio abitativo, inclusione a favore delle persone senza dimora e incremento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale.
Lo sviluppo urbano in Puglia (Por Plurifondo)
È plurifondo anche il Programma operativo della regione Puglia, che si caratterizza però per un approccio parzialmente diverso rispetto agli altri Po delle regioni meno sviluppate, dedicando allo Sviluppo urbano sostenibile l'Asse 12 e prevedendo risorse finanziarie pari solo al 2,3% del totale Fesr destinato al Programma (l'Asse vale 68.000.000 di euro, di cui 3 Meuro a valere su risorse Fse). Si tratta di una percentuale nettamente inferiore a quella dedicata dalla maggior parte dei Programmi operativi regionali agli interventi strategici in ambito urbano per questo ciclo di programmazione.
L'ammontare relativamente esiguo delle risorse finanziarie in termini relativi, ovvero rispetto al valore complessivo del Po, va probabilmente spiegata con l'intenzione dichiarata dalla regione di finanziare soltanto un numero limitato di progetti pilota e prototipi di interventi innovativi, intestati ad Autorità urbane con esperienza pregressa nella realizzazione di interventi integrati di pianificazione/gestione del territorio.
L'Asse sarà attuato individuando le "Autorità urbane" attraverso bando destinato alle amministrazioni locali cui seguirà una procedura di negoziazione.
Gli interventi saranno concentrati su tre driver specifici: la riqualificazione ecologica degli insediamenti; la riconversione ecologica delle aree produttive; l'infrastrutturazione verde degli insediamenti.
di Simona Elmo - Dipartimento Fondi europei e investimenti territoriali, Ifel e Francesco Monaco - Area Politiche di coesione territoriale, Anci