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Imu e Tasi ridotte se provate- Italia oggi

  • 04 Mar, 2016
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Le imprese pagheranno Imu e Tasi in misura ridotta dal 2016 solo se presenteranno in tempi brevi le domande di variazione catastale finalizzate a escludere dal calcolo della rendita i macchinari industriali.

I titolari di immobili destinati a attività industriali iscritti in catasto nelle categorie «D» ed «E», infatti, potranno fruire di questo beneficio solo se presentano in catasto entro il prossimo 15 giugno un'istanza di variazione per una nuova stima degli immobili che esclude dal calcolo della rendita i macchinari imbullonati. Per le domande inoltrate in ritardo il beneficio avrà effetti dal 2017. La perdita di gettito che avranno i comuni, qualora sia superiore a quella stimata, potrà essere compensata con ulteriori risorse che il governo dovrà mettere a disposizione su indicazione dell'Anci. Sono alcuni chiarimenti che l'Ifel ha fornito, con un una nota di approfondimento del 2 marzo scorso, sulle nuove disposizioni contenute nella legge di Stabilità 2016 (208/2015). La nota pone in rilievo che «la deroga all'ordinaria ef? cacia ? scale delle rendite» permette ai contribuenti di utilizzare già per il 2016 le rendite retti? cate per il calcolo di Imu e Tasi, «a condizione che presentino gli atti di variazione entro il 15 giugno». Questo adempimento tempestivo consente di superare la previsione contenuta nell'articolo 13, comma 4, del dl 201/2011, nella parte in cui stabilisce che per determinare il valore dei fabbricati occorre fare riferimento alle rendite «vigenti al 1° gennaio dell'anno d'imposizione». La nota chiarisce che i ritardatari potranno bene? ciare degli sconti d'imposta solo dal prossimo anno. Al riguardo, richiama la recente circolare dell'Agenzia delle entrate (2E/ 2016), con la quale ha ricordato che gli intestatari degli immobili destinati alle attività produttive, iscritti nelle categorie «D» ed «E», sono tenuti a presentare tempestivamente gli atti di aggiornamento per ottenere la rideterminazione della rendita catastale degli immobili già censiti. E che solo per gli atti di aggiornamento presentati entro il 15 giugno 2016 le rendite catastali rideterminate possono avere ef? cacia retroattiva a partire dal 1° gennaio, con un minor esborso ? scale già da quest'anno. In effetti l'articolo 1 della legge di Stabilità, richiamato nella nota, prevede che i macchinari imbullonati non concorrono più alla determinazione della rendita catastale per i fabbricati a destinazione speciale iscritti nelle categorie «D» ed «E e non sono soggetti a imposizione. In particolare il comma 21 ridefinisce l'oggetto della stima catastale e individua quali sono gli elementi da escludere. Nello speci? co, turbine, aerogeneratori, altoforni, grandi trasformatori e altri impianti funzionali al processo produttivo non devono più essere presi in esame nel processo estimativo di industrie, centrali o stazioni elettriche. Tuttavia, non si tratta di una norma di interpretazione autentica con effetti retroattivi per gli anni pregressi. L'Ifel sottolinea che la ratio della nuova disposizione è quella di assicurare un'uniformità di trattamento tra le unità immobiliari che risultano già iscritte in catasto e quelle di nuova costruzione. Ecco perché viene data la possibilità di presentare atti di aggiornamento catastale per ricalcolare la rendita degli immobili già censiti. Il dato negativo, secondo l'Ifel, è rappresentato «dall'ampiezza delle fattispecie di esclusione» delle componenti individuate dall'Agenzia, che rendono indeterminati gli effetti della norma «in termini di gettito Imu e Tasi per i comuni». Questo comporta il rischio di insuf? cienza dei fondi stanziati con la stessa legge di Stabilità e che, probabilmente, il Governo dovrà mettere mano al portafoglio per fornire «ulteriori risorse», laddove a consuntivo venga accertato un mancato gettito superiore a quello stimato.

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