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Immobili di pregio, la battaglia ora si sposta in aula E per il 2013 i Comuni potranno usare ancora la Tarsu - Avvenire

  • 10 Ott, 2013
Pubblicato in: Entrate e Riscossione
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Scelta civica non rinuncia ai suoi emendamenti E resta aperto il dibattito sulla seconda rata

 

l decreto che abroga la prima rata dell'Imu per tutti compie il primo passo in Parlamento, con l'approvazione da parte delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La parola passa ora all'aula, che inizierà l'esame oggi pomeriggio, e dove riprenderà lo scontro sull'esenzione o meno dei ceti abbienti con Scelta civica che riproporrà di far pagare l'imposta alle fasce sociali alte. Intanto un emendamento presentato dal Pd (a firma Pastorino e Guerra) e approvato rischia di alimentare la confusione fra i contribuenti in questo scorcio di 2013 stabilendo che i Comuni potranno «continuare ad applicare il medesimo tributo relativo alla gestione dei rifiuti utilizzato nel 2012»: ovvero potranno continuare a usare la "vecchia" Tarsu in luogo della Tares. Sull'Imu, Pd e Pdl hanno incrociato di nuovo le lame sulla seconda rata - la cui abolizione è stata promessa ma ancora deve essere coperta - sull'onda della mossa dei montiani. Sono stati loro ad aprire il braccio di ferro nella seduta notturna delle commissioni tra martedì e mercoledì, con due emendamenti per i quali il governo aveva chiesto il ritiro, e che fanno pagare la rata di giugno ai ceti alti: il primo (di Enrico Zanetti e Andrea Romano) innalza la franchigia da 200 a 400 euro, prevedendo il pagamento della residua parte dell'Imu oltre questa soglia; il secondo (di Gianfranco Librandi) stabilisce che i redditi oltre i 55mila euro paghino un decimo della rata di giugno. Dopo una riunione del gruppo in mattinata è stato deciso di non cedere all'invito al ritiro e di andare avanti nella battaglia che potrebbe tentare anche Sel e M5S e una parte del Pd. Sc, da sempre contraria all'eliminazione dell'Imu per tutti, è disposta a rinunciare ai due emendamenti se il governo si impegna a non «coprire» l'eliminazione della rata di dicembre, con l'aumento di altre tasse. L'esistenza di un problema è dimostrata da una delle coperture del decreto per la prima rata, che taglia la detraibilità delle polizze vita dagli attuali 1.291 euro a 630 nel 2013 e a 230 nel 2014, somma che probabilmente verrà elevata in aula a 400.

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