O meglio, a una nuova sezione specializzata ad hoc all'interno di ciascuna commissione locale. Le commissioni (tutte articolate in tre sottosezioni: catasto terreni, catasto edilizio urbano e catasto fabbricati) passeranno dalle attuali 103 sezioni provinciali alle 106 locali a cui sarà affiancata la commissione censuaria centrale con sede a Roma. Il tutto, entro il 28 gennaio 2016. Questi i primi chiarimenti forniti dall'Agenzia delle entrate attraverso la circolare n. 3/E pubblicata, ieri, sul sito dell'amministrazione finanziaria a seguito della pubblicazione in G.U. n. 9 del 13 gennaio 2015 del dlgs 198/2014 recante la riforma delle commissioni censuarie. Prende forma, quindi, il primo tassello della riforma del catasto che, per stessa ammissione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi, «non dovrà essere un ulteriore appesantimento della pressione fiscale sulla casa ma dovrà essere a invarianza di gettito e controllato non dalla periferia ma dal centro». Nel dettaglio, le Entrate hanno posto l'accento su due aspetti: le nuove funzioni che verranno attribuite alle commissioni da un lato e l'iter di nomina dei componenti dall'altro lato. Per quanto riguarda il primo frangente, l'amministrazione finanziaria ha ricordato che ai comuni e alle organizzazioni maggiormente rappresentative del settore immobiliare sarà data la possibilità di ricorrere contro le decisioni delle commissioni censuarie locali in merito ai prospetti delle qualità e classi di terreni, ai quadri di qualificazione e di classificazioni delle unità immobiliari urbane, nonché ai rispettivi prospetti tariffari. Un'apposita sezione, poi, si occuperà della revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati. Le commissioni locali, inoltre, provvederanno alla validazione delle funzioni statistiche e dei relativi ambiti di applicazioni. Compito della commissione centrale, invece, la definitiva validazioni delle funzioni nel caso in cui le commissioni locali non le abbiano validate. La commissione centrale a sezioni unite, inoltre, validerà i saggi di redditività media determinati dal fisco. Per quanto riguarda la nomina dei componenti, invece, per le commissioni locali si prevede che dopo la richiesta di selezione dei componenti inviata dai direttori regionali delle Entrate ai rispettivi presidenti dei tribunali, i componenti siano selezionati dal direttore regionale. Per i componenti dell'unità centrale, invece, l'iter prende avvio con la richiesta di selezione da parte del direttore delle Entrate agli organi di autogoverno delle magistrature ordinaria e amministrativa, all'Anci, al Miur e al Mef. Trascorsi 90 giorni i soggetti interpellati comunicano le designazioni sia alle Entrate sia al Mef, che concluderà l'iter di nomina con decreto.