Accanto alla replica del Fondo Tasi 2014, indirizzato alle amministrazioni locali che fra 2012 e 2013 avevano alzato le aliquote dell'Imu sull'abitazione principalee dunque non avrebbero potuto pareggiare i conti alla luce dei tetti posti al nuovo tributo, la versione disegnata quest'anno dal decreto enti locali (su cui si vedano i servizi a pagina 5) si è allargata anche per compensare gli enti nei quali le forbici dell'Economia hanno agito troppo in profondità quando si è trattato di tagliare le risorse in cambio del nuovo gettito da Imu agricola. Le risorse complessive, però, sono meno dell'anno scorso, perché invece dei 625 milioni distribuiti nel 2014 ci sono oggi in campo 530 milioni, fra i quali 57,5 milioni sono riservati a rimediare ai danni dell'Imu agricola. Sul primo fronte, quello degli aiuti per sostenere le entrate nonostante i vincoli alle aliquote della Tasi, la geografia è la stessa dello scorso anno, perché ognuno dei Comuni interessati riceve il 75,6% dell'assegno incassato lo scorso anno (come anticipato sul Sole 24 Ore del 9 giugno). Ancora una volta, il meccanismo si concentra su chi nel passato recente ha spinto più in alto le aliquote dell'abitazione principale, e questo spiega il primato di Milano che da sola riceve 67,6 milioni, cioè il 13% delle risorse totali. Distaccata, in seconda posizione, Napoli, con poco più di 28 milioni, seguita da Torino e Genova: fra i capoluoghi più grandi, quattro città non ricevono un euro perché si sono mantenute sempre fedeli all'aliquota standard. Il capitolo dell'Imu agricola nasce dal fatto chei tagli ai fondi comunali sono stati effettuati in base al gettito stimato con le nuove regole, ma come spesso capita stime governativee realtà non hanno parlato la stessa lingua. Il disallineamento è stato importante, come mostra il fatto che la nuova Imu agricola prevista a inizio anno (e ancora in attesa del verdetto del Tar Lazio) vale 260 milioni, e il fondo riconosce indennizzi per 57,5 milioni (cioè più di un quinto del valore complessivo). In questo caso il primato è di Roma, che riceve 1,5 milioni, ma sono stati ovviamentei piccoli Comunia soffrire maggiormente del problema: per fare solo un esempio Ramacca, in provincia di Catania, l'errore riconosciuto è di 1,3 milioni, somma che supera il 50% delle entrate tributarie complessive del Comune. I numeri sono stati pubblicati per aiutare le amministrazioni a chiudere i bilanci, visto che dopodomani scade il termine, ma le erogazioni arriveranno solo dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto ministeriale.