Ultimo aggiornamento 24.04.2025 - 9:33

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La capacità fiscale standard (CF) e le risorse standard del fondo (Rstd) confluiscono nel calcolo della componente perequativa – Delta perequativo – del trasferimento FSC per i comuni delle Regioni a statuto ordinario.

La capacità fiscale di un comune è la misura della sua capacità di prelievo che non risente dello sforzo fiscale. A parità di tutte le altre condizioni, ad una maggiore capacità fiscale standard corrisponderebbe un minor trasferimento perequativo da assegnare al comune.

Le risorse standard sono la misura del fabbisogno di spesa. A parità di tutte le altre condizioni, ad un maggiore livello di risorse standard corrisponderebbe un maggior trasferimento perequativo da assegnare al comune.

Le tipologie delle entrate considerate per il calcolo della CF sono le imposte e le tasse (IMU, TASI, Addizionale comunale IRPEF e le imposte e tasse comunali minori come l’imposta sulla pubblicità, la tassa sull’occupazione spazi e aree pubbliche e le tariffe diverse da quella del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti).

Mentre IMU, TASI e Addizionale comunale IRPEF costituiscono le componenti indipendenti della CF, le imposte e tasse comunali minori, insieme con le tariffe diverse da quella del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, confluiscono in una componente residuale - Capacità fiscale residuale (CFR).

Nell'ambito della CF, dato che le basi imponibili per IMU&TASI sono derivate dal gettito effettivo, che può risentire di livelli di compliance differenziati su base locale, è considerata anche una componente di tax gap. Tale indicatore è pari alla differenza tra il gettito std IMU&TASI altri immobili, calcolato sulle basi imponibili derivate dal gettito effettivo, e il gettito std IMU&TASI altri immobili, calcolato invece sulle basi imponibili del catasto. Data l’imperfezione dei valori catastali, il tax gap entra a far parte della capacità fiscale std per il 10% del valore calcolato per ciascun comune.

Al fine di sterilizzare il riparto perequativo dall'influenza delle spese/entrate relative al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, nella CF il gettito concernente tale servizio non viene rilevato o calcolato, ma è posto, per definizione, pari alla spesa standardizzata derivante dal calcolo dei fabbisogni standard.

Tabella 1 – Componenti della capacità fiscale standard

Per ogni singola componente della CF sono riportati il rispettivo valore del gettito std, con una breve descrizione della formula di calcolo, il valore procapite e quello del benchmark, calcolato come la mediana dei valori per fascia demografica dei comuni.

Per ogni tipologia di gettito, oltre a poter confrontare il valore comunale con il valore del benchmark predefinito (mediana per classe demografica di appartenenza), è possibile effettuare uno o più confronti creando un benchmark personalizzato, calcolato dal sistema utilizzando i dati di almeno 5 enti scelti dal comune.

Nella sezione della tabella dedicata alla variazione della CF fra il 2017 e il 2018 viene presentata una scomposizione della variazione complessiva in relazione all'incidenza dei singoli gettiti. Siccome il valore della CF è diminuito per quasi la totalità dei comuni (il totale della CF dei comuni RSO è variato del -12% circa), per evidenziare gli spostamenti relativi dei comuni nella distribuzione delle CF, le variazioni sono proposte al netto delle rispettive variazioni medie (l’IMU -2,8%, la TASI 0,2%, Tax gap -0,2%, ACI 0,2%, CFR -7,4%, la componente relativa a RSU -2,7%).

La Tabella 2 - Gettiti standard dell'IMU e della TASI

Per la standardizzazione dei gettiti immobiliari IMU e TASI si ottiene, in primo luogo, una misura delle base imponibile a partire dai gettiti effettivi per le diverse fattispecie e le rispettive aliquote dell'anno 2015. Unica eccezione riguarda la fattispecie dei Terreni, per la quale è preso a riferimento il 2016; nei casi di evidente incoerenza dei gettiti nel triennio 2014-2016, inoltre, viene utilizzato un dato meno discontinuo.

Per gli altri immobili, i valori dei gettiti standard IMU sono deducibili dal semplice riproporzionamento del gettito effettivo all’aliquota ordinaria di base del 7,6 per mille (gettito std=gettito effettivo/aliquota effettiva media x 7,6). Occorre tuttavia precisare che l’importo attribuito come IMU standard per i fabbricati diversi dall’abitazione principale, è stato ridotto per tener conto del minor gettito imputabile alle agevolazioni stabilite dalla legge n. 208/2015 (valutato ad aliquota standard e stimato sulla base di quanto erogato con il Fondo di solidarietà comunale a titolo di compensazione).

L’aliquota media riportata tiene conto di eventuali esenzioni/agevolazioni/differenziazioni delle aliquote deliberate dagli stessi comuni. In circa mille casi l’esito dell’algoritmo utilizzato dal MEF per gli “Altri fabbricati” ha determinato un’aliquota implicita (direttamente ricavabile dal confronto tra gettito effettivo e gettito standard) che si discosta in modo significativo da quella media.

La presenza delle detrazioni per le abitazioni principali di lusso, che prevede un’aliquota di base del 4 per mille e una detrazione di 200 euro, non consente una procedura di standardizzazione basata sulla semplice inversione dell’aliquota. Per i comuni che non hanno variato aliquota e detrazione di base si è considerato il gettito effettivamente riscosso; per i comuni che hanno variato aliquota e/o detrazione si è stimato il gettito standard utilizzando il modello di microsimulazione del Dipartimento delle Finanze costruito sulla banca dati immobiliare integrata.

La valutazione del gettito IMU ad aliquota di base dei fabbricati D è effettuata sulla base del gettito versato allo Stato all’aliquota di base.

La Tabella 3 – Capacità fiscale residuale

Il calcolo del gettito std della CFR si basa su un metodo statistico. Attraverso un modello econometrico, che considera le entrate residuali effettive del periodo 2006-2015, sono stimati i coefficienti che esprimono la correlazione tra tali entrate e le variabili di contesto (indicatori della pressione fiscale comunale, reddito mediano comunale, valore immobiliare medio comunale, pendolarismo, presenze turistiche e reddito medio della fascia demografica di appartenenza).

Le entrate comunali residuali considerate ai fini della quantificazione della CFR corrispondono alle seguenti voci del Quadro 2 dei Certificati Consuntivi 2006-2015:

  • Imposta di scopo
  • Imposta comunale sulla pubblicità
  • Tassa per l’occupazione degli spazi ed aree pubbliche
  • Diritti sulle pubbliche affissioni
  • Tributi speciali ed altre entrate tributarie proprie
  • Totale entrate extratributarie al netto di interessi su anticipazioni o crediti, di utili netti delle aziende speciali e partecipate, di dividendi di società, di proventi diversi, di tariffa di igiene ambientale ex art. 49 D. Lgs. n. 22/97, di tariffa integrata ambientale ex art. 238 D. Lgs. n. 152/06.

La Tabella 3 riporta il valore del gettito storico residuale come da Certificato consuntivo 2015 e i contributi monetari delle variabili di contesto correlate all'andamento delle entrate residuali comunali.

I contributi monetari delle variabili di contesto sono calcolati come il prodotto tra i valori delle variabili, dei rispettivi coefficienti e della popolazione comunale.

La variabile Sforzo fiscale neutralizzato/attribuito, pari alla differenza tra il gettito std CFR e le entrate comunali minori considerate ai fini della standardizzazione, indica quanto dello sforzo fiscale del comune viene neutralizzato (variabile<0) o, al contrario, attribuito al comune (variabile>0) a seguito della standardizzazione.

Tabella 4 – Risorse standard

A partire dal totale delle risorse da perequare ("torta" perequativa orizzontale + "torta" perequativa verticale), le risorse standard di ciascun comune sono calcolate in funzione dei fabbisogni standard e della popolazione comunale. I pesi con i quali i due criteri concorrono al calcolo delle risorse sono rispettivamente 80% e 20%.

Dato il peso preponderante dei fabbisogni nella determinazione delle risorse standard, la Tabella 4 riporta la scomposizione della variazione del coefficiente di riparto dei fabbisogni standard 2017-2018 fra le funzioni fondamentali.

Per la variabile Rstd è possibile confrontare il valore procapite del comune con il valore del benchmark, calcolato come mediana dei valori per classe demografica di appartenenza.

Per la variabile Rstd, oltre a poter confrontare il valore comunale con un benchmark predefinito (mediana per classe demografica di appartenenza), è possibile effettuare uno o più confronti creando un benchmark personalizzato, calcolato dal sistema utilizzando i dati di almeno 5 enti scelti dal comune.

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