L’analisi avviene in tal caso con riferimento ai dati fino al 2014, sussistendo un naturale sfasamento tra l’aggiornamento dei dati contrattuali e i dati di fatto; alla dinamica contrattuale ad oggi disponibile fino a dicembre 2015 si accompagna l’aggiornamento delle fonti sulle retribuzioni di fatto che attiene l’annualità 2014. Per uniformità espositiva i dati del presente paragrafo e dei successivi fanno riferimento al complesso dei comuni cui si applica il CCNL delle regioni e delle autonomie locali.
Le Figure 1, 2 e 3 presentano - rispettivamente per la non dirigenza, per la dirigenza e per il loro aggregato - la dinamica delle retribuzioni di fatto nel periodo 2011/2014.
Figura 1 – Le retribuzioni di fatto del personale non dirigente comunale, provinciale e regionale, variazioni percentuali 2011/2014
Figura 2 – Le retribuzioni di fatto del personale dirigente comunale, provinciale e regionale, variazioni percentuali 2011/2014
Figura 3 – Le retribuzioni di fatto del personale comunale, provinciale e regionale, variazioni percentuali 2011/2014
I dati sottostanti i grafici vengono altresì riepilogati in Tabella 1 affiancando ad essi anche i dati dei due settori privati già visti in precedenza: il commercio e l’industria metalmeccanica.
Ancora una volta è evidente l’effetto delle disposizioni limitative sulla spesa del pubblico impiego, con una dinamica 2011/2014 dei sotto-comparti delle autonomie territoriali che per il complesso del personale risulta negativa e che mostra un disallineamento tra comparto pubblico e i principali settori privati. Questi ultimi scontano infatti una crescita retributiva che negli ultimi sette anni si posiziona al 19,4% nell’industria metalmeccanica e al 15,3% nel commercio.
Nello specifico il protrarsi del blocco ha creato una dinamica 2011/2014 negativa nel pubblico a cui si contrappone una dinamica del tutto positiva nei settori privati. Da un lato, infatti, i settori privati evidenziano crescite fra il 6% e il 9%, mentre i sotto-comparti delle autonomie territoriali come comuni, province e regioni scontano in termini di retribuzione pro capite, sempre dal 2011 al 2014, tassi negativi attorno al -2%, con cali del -4% in corrispondenza della dirigenza.
Concentrandosi poi sui singoli dati del pubblico, si evidenzia come il mondo comunale sconti tassi di variazione complessiva allineati con regioni e province, con una riduzione tuttavia più marcata rispetto alle medesime in termini di retribuzioni del personale non dirigente (-1,3% rispetto al -0,7% per le province e al -1% per le regioni).
Tabella 1 – Le retribuzioni di fatto (euro pro capite) del personale comunale, provinciale e regionale dirigente e non dirigente, 2011/2014