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I dipendenti comunali a tempo indeterminato per tipologia di rapporto di lavoro e per regione – Scheda n. 15

  • 11 Giu, 2015
Pubblicato in: Personale dei comuni
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I dipendenti comunali a tempo indeterminato sono poco meno di 381mila unità. Di questi, 339.010, l’89,0%, ha una tipologia di rapporto di lavoro full time, 30.354, l’8,0% (in aumento rispetto al 2011), ha un part time con orario di lavoro superiore al 50% di quello ordinario e infine 11.523, il 3,0% (una percentuale leggermente inferiore rispetto al 2011) un part time con meno della metà delle ore ordinarie (Tabella 1).

Il numero maggiore di unità di personale con contratto a tempo indeterminato e pieno, 49.987, pari al 14,7% dei tempi pieni complessivi, si rileva nei comuni della Lombardia. Primato dei comuni lombardi si ha anche per quanto riguarda il numero di dipendenti a tempo indeterminato con orario di lavoro part time sia superiore che inferiore al 50% di quello ordinario. Sono infatti ben 6.369, pari al 21,0% del totale, le unità di tempi indeterminati con tipologia di orario di lavoro > al 50% nei comuni della regione; mentre sono 2.050, il 17,8% del totale i dipendenti che si avvalgono della formula del part time con meno della metà delle ore ordinarie. Nel 2011 a prevalere in quest’ultima tipologia di rapporto di lavoro erano le amministrazioni comunali del Lazio.

Tabella 1 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (valori assoluti), 2012  
Regione Tempo pieno Part time <50% Part time >50% Totale  
 
Valle d'Aosta  1.206  57  188  1.451   
Lombardia  49.987  2.050  6.369  58.406   
Trentino-Alto Adige  6.323  619  1.908  8.850   
Veneto  21.975  907  3.172  26.054   
Friuli-Venezia Giulia  8.519  226  1.037  9.782   
Liguria  12.111  301  1.022  13.434   
Emilia-Romagna  26.289  808  2.639  29.736   
Toscana  24.302  580  1.381  26.263   
Umbria  5.400  127  141  5.668   
Marche  8.758  326  570  9.654   
Piemonte  25.997  772  2.162  28.931   
Lazio  35.042  1.272  2.022  38.336   
Abruzzo  6.484  201  247  6.932   
Molise  1.528  135  112  1.775   
Campania  32.652  765  490  33.907   
Puglia  15.927  302  625  16.854   
Basilicata  3.314  219  149  3.682   
Calabria  9.974  736  981  11.691   
Sicilia  32.970  906  4.840  38.716   
Sardegna  10.252  214  299  10.765   
Totale 339.010 11.523 30.354 380.887  

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze (2013)


Come visto, circa il 90% del personale dei comuni italiani con rapporto a tempo indeterminato ha un orario di lavoro a tempo pieno e il restante 10% c.ca si avvale di un orario parziale. In particolare l’8,0% del personale a tempo indeterminato è part time con un orario di lavoro superiore al 50% delle ore ordinarie e il 3,0% dei tempi indeterminati è in part time con un orario di lavoro inferiore alla metà (Tabella 2).

A livello regionale è possibile evidenziare alcuni scostamenti significativi rispetto a tali valori medi. Ad esempio, nelle amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige, la percentuale di dipendenti a tempo indeterminato full time si riduce al 71,4%. Nelle amministrazioni di questa regione, infatti, si rileva il più alto valore percentuale di dipendenti con un part time con oltre la metà delle ore lavorative ordinarie, il 21,6%, quasi il triplo della media nazionale.

In generale, oltre al picco delle amministrazioni del Trentino-Alto Adige, anche in quelle ubicate nelle restanti regioni del nord, tranne che in Liguria e Piemonte, si rilevano, per tale tipologia contrattuale (part time >50%), valori superiori al dato medio dell’8,0%.

Questa formula contrattuale, viceversa, è meno utilizzata negli enti comunali del resto d’Italia, con le eccezioni di quelli siciliani, in cui il valore risale attestandosi al 12,5% e di quelli calabresi, 8,4%.

Nei comuni della Campania si rileva il minore impiego di tale contratto; qui, infatti, un’alta percentuale, oltre il 96% dei dipendenti è inquadrato con un tempo pieno e solo il restante 4% c.ca si avvale di un part time. Tra questi, solamente 1 su 10 usufruisce di un part time con orario superiore al 50% dell’ordinario.

Tabella 2 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (percentuale di riga), 2012

 
Regione Tempo pieno Part time <50% Part time >50% Totale  
 
Valle d'Aosta  83,1%  3,9%  13,0%  100,0%   
Lombardia  85,6%  3,5%  10,9%  100,0%   
Trentino-Alto Adige  71,4%  7,0%  21,6%  100,0%   
Veneto  84,3%  3,5%  12,2%  100,0%   
Friuli-Venezia Giulia  87,1%  2,3%  10,6%  100,0%   
Liguria  90,2%  2,2%  7,6%  100,0%   
Emilia-Romagna  88,4%  2,7%  8,9%  100,0%   
Toscana  92,5%  2,2%  5,3%  100,0%   
Umbria  95,3%  2,2%  2,5%  100,0%   
Marche  90,7%  3,4%  5,9%  100,0%   
Piemonte  89,9%  2,7%  7,5%  100,0%   
Lazio  91,4%  3,3%  5,3%  100,0%   
Abruzzo  93,5%  2,9%  3,6%  100,0%   
Molise  86,1%  7,6%  6,3%  100,0%   
Campania  96,3%  2,3%  1,4%  100,0%   
Puglia  94,5%  1,8%  3,7%  100,0%   
Basilicata  90,0%  5,9%  4,0%  100,0%   
Calabria  85,3%  6,3%  8,4%  100,0%   
Sicilia  85,2%  2,3%  12,5%  100,0%   
Sardegna  95,2%  2,0%  2,8%  100,0%   
Totale 89,0% 3,0% 8,0% 100,0%  

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze (2013)


Per quanto riguarda il tempo parziale con un orario lavorativo inferiore al 50% dell’ordinario, significativi scostamenti rispetto al valore medio si hanno per le amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige, del Molise, della Basilicata e della Calabria. In tali enti, infatti, si osservano le percentuali più elevate, sul totale dei rispettivi dipendenti a tempo indeterminato, di questa modalità lavorativa (tra il 5,9% e il 7,6%).

In linea di massima, nei comuni di tutte le regioni del paese, tra i dipendenti part time, prevalgono quelli con orario di lavoro superiore al 50%. Uniche eccezioni, i comuni di Molise, Campania e Basilicata.

 

Tabella 3 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (percentuale di colonna), 2012

 
Regione Tempo pieno Part time <50% Part time >50% Totale  
 
Valle d'Aosta  0,4%  0,5%  0,6%  0,4%   
Lombardia  14,7%  17,8%  21,0%  15,3%   
Trentino-Alto Adige  1,9%  5,4%  6,3%  2,3%   
Veneto  6,5%  7,9%  10,5%  6,8%   
Friuli-Venezia Giulia  2,5%  2,0%  3,4%  2,6%   
Liguria  3,6%  2,6%  3,4%  3,5%   
Emilia-Romagna  7,8%  7,0%  8,7%  7,8%   
Toscana  7,2%  5,0%  4,5%  6,9%   
Umbria  1,6%  1,1%  0,5%  1,5%   
Marche  2,6%  2,8%  1,9%  2,5%   
Piemonte  7,7%  6,7%  7,1%  7,6%   
Lazio  10,3%  11,0%  6,7%  10,1%   
Abruzzo  1,9%  1,7%  0,8%  1,8%   
Molise  0,5%  1,2%  0,4%  0,5%   
Campania  9,6%  6,6%  1,6%  8,9%   
Puglia  4,7%  2,6%  2,1%  4,4%   
Basilicata  1,0%  1,9%  0,5%  1,0%   
Calabria  2,9%  6,4%  3,2%  3,1%   
Sicilia  9,7%  7,9%  15,9%  10,2%   
Sardegna  3,0%  1,9%  1,0%  2,8%   
Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%  

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze (2013)

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