Ultimo aggiornamento 21.11.2024 - 14:17

Il personale dei comuni italiani con contratto di telelavoro - Scheda n. 4

  • 14 Gen, 2015
Pubblicato in: Personale dei comuni
TAG:
Letto: 1324 volte

Il telelavoro1 è, per i dipendenti comunali con un contratto a tempo indeterminato, una differente modalità di svolgimento dell'orario di servizio rispetto a quella ordinaria. Si tratta di uno strumento non ancora molto diffuso tra le amministrazioni comunali italiane. Le unità annue di dipendenti comunali a tempo indeterminato che usufruiscono di questa possibilità sono solo 225 (Tabella 1).
Elevata è l'incidenza delle dipendenti di genere femminile: oltre tre quarti delle unità di personale a tempo indeterminato con contratto di telelavoro sono donne (77,9%).

Tabella 1 Il personale con contratti telelavoro, per genere e regione, 2012

Regione

Valore assoluto

Valore percentuale

Incidenza % donne

Uomini

Donne

Totale

Piemonte

2

8

10

4,5%

77,2%

Valle d'Aosta

0

1

1

0,4%

100,0%

Lombardia

6

39

44

19,6%

87,6%

Trentino-Alto Adige

7

26

33

14,6%

78,8%

Veneto

4

38

42

18,6%

90,5%

Friuli-Venezia Giulia

0

0

0

0,0%

-

Liguria

0

2

2

0,9%

100,0%

Emilia-Romagna

11

44

55

24,4%

80,0%

Toscana

4

7

11

4,9%

63,6%

Umbria

0

0

0

0,0%

-

Marche

0

0

0

0,0%

-

Lazio

1

2

3

1,3%

66,7%

Abruzzo

0

0

0

0,0%

-

Molise

0

0

0

0,0%

-

Campania

9

5

14

6,2%

35,7%

Puglia

0

0

0

0,0%

-

Basilicata

1

0

1

0,4%

0,0%

Calabria

0

0

0

0,0%

-

Sicilia

1

3

4

1,8%

75,0%

Sardegna

4

1

5

2,2%

20,0%

Totale

50

176

225

100,0%

77,9%

Fonte: elaborazione IFEL–Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze (2013)

Nelle realtà comunali di molte regioni tale tipologia contrattuale non è contemplata affatto: in quelle del Friuli-Venezia Giulia, dell'Umbria, delle Marche, dell'Abruzzo, del Molise, della Puglia e della Calabria. Tale strumento di flessibilità nello svolgimento dell'orario di servizio trova diffusione soprattutto nei comuni delle regioni del nord. In particolare, nelle amministrazioni emiliano-romagnole, si rileva il valore più alto, 55 unità annue di dipendenti comunali a tempo indeterminato, pari al 24,4% del totale; in tali realtà l'incidenza delle dipendenti di genere femminile arriva all'80%. Seguono le amministrazioni della Lombardia e del Veneto, con un numero di unità annue simile, 44 e 42 rispettivamente, a rappresentare ciascuna circa il 20% del totale. Nelle realtà amministrative delle restanti regioni, tranne che in quelle della Campania, con 14 unità annue, o della Toscana, con 11, i numeri del fenomeno sono irrilevanti.

Per quanto riguarda la diffusione del telelavoro per classi di ampiezza demografica, si assiste ad un incremento di tale tipologia contrattuale, in linea di massima, all'aumentare della popolosità comunale (Tabella 2).

Nei comuni con popolazione superiore a 250.000 cittadini, raggiunge il valore più elevato pari, in valore assoluto a 73 unità annue e in termini percentuali al 32,4% del totale. In tutte le classi dimensionali, l'incidenza percentuale delle dipendenti di genere femminile con telelavoro è sempre superiore al 50%.

Valori dell'indicatore maggiori di quello medio del 77,9% si registrano nei comuni con popolazione tra 20.000 e 59.999, in quelli con popolazione fino a 1.999 residenti (il 100% è donna) e con oltre 250.000.

Tabella 2 Il personale con contratti telelavoro, per genere e classe demografica, 2012

Classe di ampiezza demografica

Valore assoluto

Valore percentuale

Incidenza % donne

Uomini

Donne

Totale

0 - 1.999

0

6

6

2,7%

100,0%

2.000 - 4.999

1

2

3

1,3%

66,7%

5.000 - 9.999

6

7

13

5,5%

56,0%

10.000 - 19.999

11

14

25

11,0%

55,7%

20.000 - 59.999

9

39

48

21,3%

80,6%

60.000 - 249.999

13

45

58

25,7%

77,6%

>= 250.000

10

63

73

32,4%

86,3%

Totale

50

176

225

100,0%

77,9%

Fonte: elaborazione IFEL–Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze (2013)


 

Il telelavoro è una modalità flessibile di lavoro prevista dalla legge n. 191/98 e dall'accordo quadro A.Ra.N./OO.SS. del 23.3.2000. La prestazione lavorativa è disciplinata, per il personale a tempo indeterminato, dal contratto collettivo di comparto e dalla contrattazione collettiva integrativa di ente sulla base di progetti predisposti dall'Amministrazione. La prestazione è contraddistinta dai seguenti elementi: utilizzo di collegamenti informatici; distanza del lavoratore dalla sede di servizio presso il quale lo stesso presta servizio. L'ammontare di questa tipologia di personale viene qualificata in termini di " unità annue". Tale valore si ottiene sommando i mesi lavorati, distintamente per ciascuna delle tipologie, per categoria di personale e per genere, e dividendo tale valore per i 12 mesi dell'anno.

Focus

Progetti

Podcast - Gazzetta IFEL


Webinar
e-Learning

In presenza

Seminari