La stima è dell'Associazione nazionale dei costruttori edili, che in un studio diffuso ieri ha ricostruito lo stock di passività ancora in essere. Per quanto riguarda le aree in cui si concentrano le maggiori criticità, Lazio, Campania e Lombardia sono in testa. Napoli, Salerno, Benevento e Roma i comuni con maggiori pagamenti autorizzati. Barbero a pag. 31 Ammontano a circa 10 miliardi i debiti in conto capitale della pubbliche amministrazioni ancora da pagare. La stima è dell'Associazione nazionale dei costruttori edili, che in un studio diffuso ieri ha ricostruito lo stock di passività ancora in essere partendo dai fabbisogni evidenziati da regioni, province e comuni per accedere alle deroghe al Patto di stabilità interno previste dal decreto "sblocca Italia" (dl 133/2014). A fi ne settembre, circa 1.000 enti territoriali hanno presentato richiesta di allentamento del Patto per un ammontare pari circa 1,1 miliardi di euro. A fronte di 200 milioni di euro disponibili, il Mef ne ha assegnati 175,9 milioni di euro. Quindi, rimangono ancora da pagare circa 922 milioni: tale cifra, tuttavia, fotografa solo parzialmente il problema dei mancati pagamenti. Come evidenza l'Ance, infatti, le richieste presentate non includono alcune poste rilevanti, come i debiti relativi a mancati trasferimenti da altre amministrazioni o gli spazi necessari per utilizzare appieno le anticipazioni di liquidità assegnate da Cassa depositi e prestiti in base al dl 66/2014. A questo fabbisogno, si aggiungono poi i debiti maturati dagli enti e società partecipate dagli enti territoriali, dai Ministeri e da altre amministrazioni prima del 31 dicembre 2013. In tutto, si tratta di circa 3-4 miliardi di debiti arretrati di parte capitale a fi ne 2013 rimangono ancora senza una soluzione. Da ultimo, occorre considerare le spese accumulate nel corso degli ultimi mesi, per un totale complessivo stimato da Ance in circa 10 miliardi di euro. I costruttori, quindi, evidenziano ancora una volta come le misure di sblocco finora varate (che una circolare di Assonime, la n. 31/2014 del 20 ottobre, ha accuratamente riepilogato) non si siano rivelate suffi cienti. Secondo Ance, occorre un maggiore allentamento del Patto, che consenta di sanare tutto il pregresso, e una sua riforma strutturale per impedire la formazione di nuovi arretrati. Il disegno di legge di stabilità 2015 presentato dal governo si muove in questa direzione, ma solo parzialmente, prevedendo un forte alleggerimento dei vincoli, ma non (almeno per ora) il loro defi nitivo superamento. Il report di Ance contiene anche un'analisi territoriale che mostra le aree in cui si concentrano le maggiori criticità: Lazio, Campania e Lombardia sono i primi territori per importo di richieste di allentamento del Patto non soddisfatte, mentre Napoli, Salerno, Benevento e Roma sono i comuni con maggiori pagamenti autorizzati (e quindi maggiori debiti).