Con la firma ieri della convenzione tra Cassa depositi e prestiti e Abi diventa operativo l'atteso plafond di 10 miliardi per l'operazione di cessione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. Risorse, queste, deliberate una settimana fa dal cda della Cdp presieduto da Franco Bassanini - ieri avvistato a Palazzo Chigi - da utilizzare ad esaurimento per poi valutare, se sarà necessario, eventuali nuovi interventi.
La nuova benzina servirà a far girare più velocemente il motore del pagamento dei crediti delle imprese ancora troppo lento rispetto alla tabella di marcia indicata dal premier Renzi che ha promesso di pagare il monte debiti di 60 miliardi della Pa entro il 21 settembre, giorno di San Matteo. Un'impresa difficile se non impossibile visto che a due mesi da quella data - risale al 21 luglio l'ultimo monitoraggio dell'Economia - risultano pagati ai creditori 26,1 miliardi di euro. Sempre ieri Cdp e Abi hanno siglato anche un'altra convenzione per agevolare l'accesso al credito con la «piattaforma imprese»: sul piatto sono stati aggiunti altri 5 miliardi da destinare a Pmi, a imprese di taglia più grande (tra 250 e 3mila dipendenti) e per favorire le reti tra Pmi e l'export.
Parte il Plafond debiti Pa
La convenzione firmata ieri con l'Abi attiva il plafond debiti da 10 miliardi di euro, costituito da Cdp al fine di accelerare i pagamenti di parte corrente della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Cassa potrà così acquisire dalle banche e dagli intermediari finanziari i crediti vantati dalle imprese, ridefinendo poi in favore della Pa termini e condizioni di pagamento dei relativi debiti. In sostanza l'imprenditore che vanta un credito certificato - il decreto competitività, se sarà convertito, allunga i tempi fino al 31 ottobre (si veda articolo in basso) - potrà cederlo (in modalità pro soluto) alle banche, con possibilità poi di ulteriore cessione di ultima istanza alla Cdp. I fornitori potranno incassare - come previsto dal decreto attuativo del Dl Irpef andato in Gazzetta a metà luglio - quanto dovuto al netto di uno «sconto» massimo dell'1,9% annuo (1,6% per gli importi eccedenti i 50mila euro di ammontare della cessione).
Con la convenzione Abi-Cdp si completa dunque il pacchetto di misure normative previste dall'operazione sblocca debiti attraverso banche e intermediari e finanziari, come previsto anche dal protocollo firmato all'Economia lo scorso 21 luglio tra tutte le parti interessate a questa delicata partita. Tra l'altro fa sapere Cdp che al plafond di 10 miliardi operativo da ieri si aggiungono altri 4,5 miliardi di anticipazioni di liquidità concesse finora da Cassa agli enti locali.
Nuove risorse per il credito
Con la convenzione «piattaforma imprese» vengono aggiunti altri 5 miliardi alle misure di Cdp per l'economia, «raggruppando - spiega la nota diffusa ieri - in uno strumento organico i nuovi plafond dedicati a favorire l'accesso al credito dei diversi comparti imprenditoriali». La provvista per favorire l'accesso al credito sarà così suddivisa: 2 miliardi per gli investimenti e le esigenze di circolante delle Pmi (che si aggiungono ai 16 miliardi già stanziati, erogati per 14,7 miliardi in favore di oltre 90mila imprese); altri 2 miliardi (strumento «mid») destinati alle imprese con un numero di dipendenti compreso fra 250 e 3.000 unità; sul piatto anche 500 milioni per le «reti Pmi» finalizzati, in sinergia con la Bei, ad agevolare la crescita dimensionale delle imprese che sottoscrivono un contratto di rete. Infine gli ultimi 500 milioni sono destinate al «sostegno all'esportazione» per imprese di ogni dimensione - anche Pmi - e «dedicato al post-financing delle lettere di credito». In particolare con quest'ultimo plafond Cassa e Abi «rafforzano con nuove risorse l'impegno in favore dell'export delle imprese italiane, arricchendo la gamma dei servizi finanziari già offerti dal gruppo Cdp in collaborazione con le banche nel sistema export banca». Un sistema, questo, in cui agiscono anche gli interventi di garanzia assicurati da Sace e con i contributi in conto interessi erogati da Simest.