Sui pagamenti dei debiti commerciali alle imprese l'obiettivo del presidente del Consiglio è ambizioso. «Entro luglio pagheremo 68 miliardi di debiti arretrati con le imprese», aveva annunciato Matteo Renzi il 12 marzo presentando il disegno di legge in materia approvato in Consiglio dei ministri. Poi, con il decreto legge 66 del 24 aprile, il governo ha accelerato. Un nuovo meccanismo, attraverso la garanzia della Cassa depositi e prestiti, favorisce la cessione alle banche dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. Nei 68 miliardi, indicati da Renzi, erano compresi i 22 già pagati nel 2013 sui 47 miliardi messi a disposizione dai provvedimenti del governo Letta per il biennio 2013-2014. A questi 47 miliardi Renzi ne ha aggiunti 13 con il decreto. Il totale sale così a 61 miliardi, un po' meno dei 68 annunciati. Ma il pagamento effettivo è fermo a 23,5 miliardi, secondo l'ultimo monitoraggio del ministero dell'Economia fermo al 28 marzo. Il sito del Mef ha promette ancora: «Il prossimo aggiornamento è previsto per il 23 aprile 2014», ma ad oggi non è arrivato. Anche ipotizzando un'accelerazione, l'obiettivo dei 61 miliardi resta lontano. Misure importanti a favore delle imprese sono comunque arrivate venerdì con uno dei due decreti legge approvati: detassazione degli investimenti, taglio del 10% della bolletta elettrica, rafforzamento dell'Ace (sgravi sulla patrimonializzazione).