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Debiti Pa , cinque Regioni lasciano in cassa 2,3 miliardi - Il Messaggero

  • 24 Feb, 2014
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NUMEROSE RICHIESTE NON PRESENTATE E MANCANZA DI PIANI
 
Sarebbe stato centrato in pieno nel 2013 l'obiettivo di rimborsare 27 miliardi di debiti arretrati della Pubblica amministrazione. Sarebbe, ma non è andata così perché cinque Regioni - Sicilia, Campania, Sardegna, Calabria e Molise - hanno lasciato nelle casse del Tesoro ben 2,3 miliardi di risorse messe a disposizione dallo Stato: richieste non presentate, mancanza dei piani di rientro. Ci si è così fermati a 22,5 miliardi su 24,5 messi a disposizione dallo Stato. Anche i Comuni hanno le loro responsabilità visto che solo in 5.500 (su 8.000) hanno risposto all'invito del Mef utilizzando 3,9 miliardi sui 5,4 resi disponibili per i pagamenti. È questa la sintesi amara dell'ultimo aggiornamento che Fabrizio Saccomanni ha pubblicato sul sito del ministero dell'Economia. Qualcosa di più di un semplice rapporto: il comunicato del Tesoro ha il senso di un vero e proprio bilancio lasciato al nuovo ministro, Pier Carlo Padoan.
 
GLI INADEMPIENTI
Il ministero dell'Economia annuncia di avere avviato le procedure per l'assegnazione dei 20 miliardi per il pagamento nel 2014 dei debiti pregressi, con le prime ripartizioni in favore di regioni, enti locali e province autonome (per 7,2 e 6,4 miliardi). Per il Lazio si rendono disponibili altri 1,2 miliardi per i debiti sanitari. Infine 4 miliardi sono affidati all'Agenzia delle Entrate per i rimborsi fiscali. A quanto arriva lo stock del debito? Il Mef ritiene che «i 47 miliardi stanziati consentano di chiudere gran parte delle posizioni debitorie delle Pa centrali e locali». La stima su cui fa conto il Tesoro si collocherebbe tra i 50 e i 60 miliardi complessivi. Stime raccolte tra le società di consulenza parlano invece di 46 miliardi, un valore che risente delle reticenze degli enti locali a fare emergere i propri debiti . I ministeri si sono messi in regola con una forte accelerazione in gennaio: 508,5 milioni sono stati pagati sui 500 disponibili. Il vero intoppo, è confermato, è nelle Regioni. La maglia nera spetta alla Sicilia che non ha usato nemmeno 1 euro dei 953 milioni assegnati (606 per la sanità, 347 per debiti non sanitari). La Campania ha pagato i debiti sanitari, ma ha lasciato inutilizzati complessivamente 936 milioni non sanitari. La Sardegna, sotto elezioni, ha ignorato 160 milioni; il Molise 16 milioni. La Calabria ha «rinunciato» a 149,3 milioni. Tanto che Saccomanni sembrava determinato a convocare i governatori per chiedere spiegazioni, prima che il governo cadesse.

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