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Nuovi incassi Irpef-Irap per pagare le imprese - Italia Oggi

  • 14 Nov, 2013
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Il dl manovrina, licenziato in commissione, approda in aula alla camera

 

Obbligo per la Ragioneria generale dello stato di certificare, a fine novembre, l'avvenuto pagamento dei debiti delle amministrazioni con le imprese, saldati entro il 30 settembre. E per le regioni in deficit sanitario, ma avviate sulla strada «virtuosa», via libera ad usare le nuove risorse (provenienti da Irap e Irperf) per pagare le imprese. Sono le correzioni introdotte dal relatore Fabio Melilli (Pd) al decreto 120/2013 (la «manovrina»,con misure per il riequilibrio della finanza pubblica e sull'immigrazione) oggi in aula a Montecitorio, licenziato ieri dalla commissione Bilancio; il testo, varato per consentire il rientro nel tetto del 3% del rapporto tra deficit di bilancio del 2013 e Prodotto interno lordo, vale 1,6 miliardi di cui 1,1 ricavati da tagli alle spese dei ministeri e riduzione dei trasferimenti agli enti locali, mentre i restanti 500 milioni dalla vendita di immobili del Demanio. Debitipagati della p.a. documentati in tempi stretti, dunque, e regioni in disavanzo sanitario (il cui piano di rientro proceda correttamente e presenti valori decrescenti, come nel Lazio) autorizzate a destinare l'extragettito derivante dalle maggiorazioni Irpef e Irap ai servizi pubblici essenziali, nonché per liquidare le fatture alle imprese; posto un tetto alle assegnazioni del Viminale agli enti locali, cui non potranno essere devolute come recuperi e detrazioni di risorse derivanti da rateizzazioni somme inferiori a 12 euro. Aiuto al Molise nella ricostruzione post-sisma del 2002: le spese sostenute quest'anno per il ripristino di aree danneggiate escono dai vincoli del Patto di stabilità interno, «nel limite di 15 milioni». Alla stessa regione, oltre a quanto destinato ai comuni con l'aggiunta (120 milioni per assicurare la spettanza del gettito Imu) al Fondo di solidarietà comunale 2013, vanno i risparmi nella gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali. All'articolo 1 del decreto (varato da palazzo Chigi nei giorni successivi alla tragedia di Lampedusa) c'è il finanziamento dell'emergenza immigrati: 210 milioni, di cui 90 presi dal Fondo rimpatri, 70 dalle entrate Inps per la regolarizzazione degli stranieri, e 50 dalla riduzione del «Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura»; s'introduce una variazione, proposta del M5s, ossia che il ministero dell'Interno dovrà presentare entro il 31 marzo 2014 un'informativa al Parlamento sull'impiego dello stanziamento. Quanto, infine, agli emendamenti sulla proroga dei contratti delle società partecipate delle province, la commissione abbandona la discussione. E il presidente Francesco Boccia (Pd) lascia intendere che i contenuti caleranno in un altro provvedimento legislativo.

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