Lo certifica l'ultimo monitoraggio dell'Economia, aggiornato al 4 settembre, dal quale emerge comunque ancora il ritardo delle Regioni nello smaltimento degli arretrati sanitari. I debiti commerciali della Pa già pagati ai creditori sono 7,2 miliardi, poco più di un terzo dei 17,9 miliardi già resi disponibili agli enti debitori sui 20 miliardi previsti dal Dl. Va anche detto che il decreto Imu ha incrementato la dote con 7,2 miliardi (destinati a diventare 10) per i pagamenti 2013. La nuova dote si presenta di 47 miliardi per il 2013-2014, di cui 27 quest'anno e 20 nel 2014. Il bilancio provvisorio comunicato dall'Economia è stato letto come un risultato deludente dal Pdl, con il capogruppo alla Camera Renato Brunetta che si attendeva un diverso «effetto shock per l'economia». Diverso il giudizio dell'associazione costruttori (Ance) secondo la quale il decreto sta funzionando. Va sottolineato semmai, a parere dell'Ance, che i perduranti vincoli del Patto di stabilità interno faranno sì che l'anticipo al 2013 di ulteriori 7,2 miliardi riguarderà solo marginalmente i crediti vantati dalle imprese di costruzioni. Ad ogni modo, rispetto al precedente monitoraggio (6 agosto), i pagamenti effettivi ai creditori sono aumentati di 2,2 miliardi. Le percentuali sul totale a disposizione delle amministrazione debitrici, comunque, sono molto varie. Partiamo dallo Stato: sono stati pagati 2,6 miliardi su 3, in gran parte (2,5 miliardi) si tratta di incrementi di rimborsi fiscali e per soli 113 milioni di pagamenti di debiti fuori bilancio dei ministeri. Molto frammentata la situazione di Regioni e Province. I pagamenti (1 miliardo e 389 milioni su 8,3 disponibili) sono legati quasi esclusivamente a debiti non sanitari, anche se sui pagamenti delle Asl la verifica dei dati è ancora in corso. Tra le regioni in testa per pagamenti, il Lazio (927,6 milioni) e il Piemonte (387,3 milioni). Per i debiti sanitari la situazione è decisamente più complessa. Le Regioni, complessivamente, hanno a disposizione 4,2 miliardi per pagare, ma non tutte hanno sottoscritto i contratti con il ministero dell'Economia necessari a completare le operazioni. La Sardegna non ha presentato documentazione, nel caso della Sicilia gli atti regionali risultano in corso di elaborazione. Per quanto riguarda i Comuni, i dati raccolti dal ministero segnalano un elevato stato di avanzamento per le risorse derivanti da anticipazioni della Cassa depositi e prestiti: pagati 1,37 miliardi su 1,57 miliardi. Nel caso degli spazi finanziari liberati sul Patto di stabilità, invece, il monitoraggio, per ragioni di tempi, è al momento parziale: l'Anci ha fornito un censimento basato su un campione di Comuni che hanno a disposizione 1,1 miliardi sui 3,83 miliardi complessivamente liberati per i sindaci. Il campione segnala pagamenti per 865 milioni, circa il 78 per cento.