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Imu e pagamenti Pa spingono il fabbisogno - Il Sole24 ore del 3 settembre del 2013

  • 03 Set, 2013
Pubblicato in: Pagamenti
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Il mancato gettito della prima rata Imu e le erogazioni per il rimborso dei debiti Pa fanno aumentare il disavanzo di cassa dello Stato.

Ad agosto, secondo quanto ha comunicato ieri il ministero dell'Economia, il fabbisogno del settore statale è risultato pari, in via provvisoria, a circa 9,2 miliardi, in aumento di 3 miliardi e 214 milioni rispetto ai 5,986 miliardi di agosto 2012. Il peggioramento, spiega il comunicato di via XX Settembre, riflette sia la diversa platea dei contribuenti interessati allo slittamento delle scadenze fiscali, sia un'accelerazione della dinamica dei prelievi delle amministrazione pubbliche, anche in relazione al pagamento dei debiti pregressi. Nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente si evidenziano, inoltre, maggiori prelievi da parte degli enti previdenziali. Ai fini di un confronto omogeneo - prosegue la nota - si ritiene utile prendere in considerazione le risultanze relative al trimestre giugno-luglio-agosto 2013 con quelle dello stesso periodo del 2012. Questo trimestre del 2013 ha fatto registrare un fabbisogno pari a circa 3,9 miliardi, a fronte di a un avanzo di circa 1,6 miliardi che si è avuto nei tre mesi corrispondenti dello scorso anno: lo sbilancio in relazione allo stesso periodo del 2012 è quindi pari a 5,5 miliardi. Fra le principali determinanti dello scostamento si segnalano: maggiori entrate fiscali da delega unica per circa 1.500 milioni; maggiori tiraggi per circa 4.000 milioni da parte degli enti esterni al settore statale, destinati per la gran parte al pagamento dei debiti pregressi, di cui 1.800 milioni quali anticipazioni della Cdp a valere su fondi statali; maggiori rimborsi fiscali per circa 500 milioni (a tutto agosto +3.100 milioni); mancato gettito dell'incasso Imu sulla prima abitazione per circa 2.400 milioni. Gli effetti delle coperture previste nel decreto, avverte in ogni caso il ministero, si verificheranno nei mesi di novembre e dicembre (dunque almeno in parte lo sbilancio è destinato a rientrare tra tre mesi). Va detto che sul livello del fabbisogno, che complessivamente nei primi otto mesi dell'anno è dunque pari a 60 miliardi e 146 milioni (contro i 33,5 mld dell'analogo periodo del 2012) ha inciso anche il sostegno ai paesi dell'area dell'euro in difficoltà: un aiuto che complessivamente ha raggiunto quota 50,8 miliardi. Al peso in termini di Pil di questo contributo italiano all'equilibrio dell'Eurozona ha fatto riferimento anche il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che domenica scorsa, da Ventotene, dov'è intervenuto a un seminario dell'istituto di studi federalisti Altiero Spinelli, ha ricordato come la recessione abbia finito con il mettere in ombra i risultati finanziari ottenuti con una politica di bilancio volta al risanamento:«Nonostante l'aumento dell'avanzo al netto degli interessi al 2,5 per cento del prodotto, dall'1,2 del 2011 - ha spiegato il governatore - il rapporto tra il debito pubblico e il Pil è cresciuto di oltre sei punti percentuali, al 127 per cento, riflettendo soprattutto la brusca decelerazione del prodotto. Vi ha contribuito - ha aggiunto - per quasi 2 punti il sostegno finanziario che l'Italia ha fornito agli altri paesi dell'Unione».

 

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