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Befera: già dati rimborsi Iva a 12.000 imprese - Il Tempo del 18 aprile

  • 18 Apr, 2013
Pubblicato in: Pagamenti
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Dall'inizio dell'anno i rimborsi Iva hanno già raggiunto 12.000 imprese con l'erogazione di 3,7 miliardi di euro. Lo afferma il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel corso dell'audizione sul decreto legge che sblocca i pagamenti delle pubbliche amministrazioni, che si tiene nelle commissioni speciali di Camera e Senato. Nel corso del 2013, ricorda Befera, «potranno essere soddisfatte, in ragione degli stanziamenti pianificati, oltre 63.000 richieste di rimborsi Iva per un importo di circa 11 miliardi e circa 2,3 miliardi di rimborsi relativi a imposte dirette». Ciò consentirà di soddisfare le richieste di rimborsi relativi alle imposte dirette presentate entro dicembre dello scorso anno e anche una parte dei rimborsi trimestrali iva del 2013.

 

Secondo il direttore, grazie all'input dato dagli uffici per accelerare i rimborsi, entro la fine del 2013«chiuderemo la partita». Le procedure avviate dall'Agenzia delle entrate, spiega il direttore, consentiranno ai contribuenti «di allineare la propria posizione con il fisco» e, di conseguenza, di «presentarsi competitivi ed affidabili per nuovi lavori e forniture nei rapporti commerciali con la pubblica amministrazione. Befera ha spiegato che l'anticipo al 2013 dell'innalzamento del tetto delle compensazioni fiscali, da 516.000 euro a 700.000 euro rischia di «generare complicazioni e ritardi nell'erogazione dei rimborsi o nel controllo». Secondo il direttore le conseguenze sarebbero tali da «non determinare effetti positivi sui richiedenti». Il problema segnalato da Befera riguarderebbe, in particolare, circa 700.000 contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione Iva lo scorso febbraio, indicando ovviamente le modalità di utilizzo del credito d'imposta tenendo conto del limite di 516.000 euro. Con un eventuale innalzamento del tetto già da quest'anno sarebbe necessaria una dichiarazione integrativa. Questo processo, sottolinea il direttore,comporterebbe degli «oneri amministrativi» per i contribuenti e, inoltre, la prestazione di dichiarazioni integrative «renderebbe necessarie ulteriori attività di riscontro».

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