Come Confindustria ci auguriamo un presidente di alto profilo costituzionale, ci piacerebbe un presidente come Napolitano, che è stato una guida sicura e un punto di riferimento in un periodo molto difficile per la gestione del nostro paese», ha detto il presidente di Confindustria. Squinzi ha ringraziato ancora Giorgio Napolitano per aver preso a cuore il problema «drammatico» dei pagamenti della Pa. I 40 miliardi previsti dal decreto a suo parere non sono all'altezza delle aspettative, visto che i debiti sono stati stimati da Bankitalia 90 miliardi, «ma sono un passo nella direzione giusta». Uno Stato che non paga i suoi debiti, ha sottolineato Squinzi, «è uno Stato incivile. Sono soldi nostri». Il problema è grave perché «le imprese sono alla disperazione», ha detto ricordando che proprio nei giorni scorsi in Puglia c'è stato un suicidio di un imprenditore, che si aggiunge agli altri. «Non c'è una questione Sud, c'è un problema generale dell'impresa», ha sottolineato Squinzi. Bisogna mettere al centro il manifatturiero, ridare liquidità alle aziende: immettere 40 miliardi di liquidità porterebbe ad un aumento del pil dello 0,4% e nuovi posti di lavoro. Quanto ai fondi per la cassa integrazione, «si possono trovare da altri capitoli di spesa. Abbiamo già fatto delle proposte al ministro Fornero, crediamo in un dialogo continuo e alla necessità di trovare soluzioni comuni per migliorare la competitività delle imprese». Siamo penalizzati, ha aggiunto, «è come correre il Giro d'Italia con un paio di pietre da dieci chili nella maglia. Sono presidente da 11 mesi e credo che la mia Confindustria si stia impegnando con molta determinazione nell'affrontare i problemi veri del paese e del manifatturiero. Continuiamo a mettercela tutta». Quanto al governo, Squinzi ha rilanciato l'auspicio di un governo di uomini di buona volontà, capaci di affrontare i nodi dell'economia reale.