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Pagamenti alle imprese , le registrazioni delle p.a. latitano - Italia Oggi del 1 maggio

  • 02 Mag, 2013
Pubblicato in: Pagamenti
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Parte col freno a mano tirato la procedura per il pagamento dei debiti della p.a. verso le imprese. Le prime due scadenze previste dalla tabella di marcia del dl 35/2013 sono andate già in archivio, registrando però un elevato tasso di inadempimento e numerosi problemi pratici. Lunedì 29 aprile è scaduto il termine entro il quale gli enti avrebbero dovuto registrarsi sulla piattaforma telematica del Mef. Mentre era fissata per ieri la deadline entro cui le stesse amministrazioni avrebbero dovuto formalizzare la richiesta delle risorse necessarie ad avviare il pagamento dei debiti.

Ad oggi, tuttavia, come denuncia ReteImprese Italia, sono ancora moltissime le p.a. che non hanno neppure avviato la registrazione. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi avrebbero completato l'iscrizione meno di un terzo delle amministrazioni interessate. Le altre andranno incontro alle pesanti sanzioni previste dal decreto sblocca-debiti. Non ci saranno conseguenze invece solo per le amministrazioni e gli enti pubblici che abbiano iniziato la procedura di accreditamento alla piattaforma telematica entro il 29 aprile, anche se non hanno ancora ricevuto le credenziali di accesso al sistema. Su questo il Mef è stato chiaro. In un comunicato il ministero ha implicitamente ammesso l'esistenza di problemi affermando che, a causa dell'elevato numero di richieste pervenute, l'invio di user-name e password può richiedere alcuni giorni, in quanto è subordinato al controllo della documentazione e dei dati forniti dai richiedenti.

In tali casi, fa fede il messaggio di posta elettronica, rilasciato in automatico, che attesta la corretta acquisizione della richiesta di accreditamento.Del resto, anche via XX settembre ha diffuso con un certo ritardo le istruzioni operative destinate a regioni, province autonome ed enti locali. Il vademecum, contenuto nella circolare della Ragioneria generale dello Stato n. 19, è arrivato lo stesso giorno della scadenza, anche a causa di un qualche incidente di percorso che ha ne rallentato la pubblicazione. La circolare infatti, è stata firmata da Mario Canzio già alla fine della scorsa settimana, ma è comparsa sul sito solo ieri, un paio di giorni dopo la circolare n. 20.Logico, dunque, che con questo stato di cose, le aziende debitrici non si sentano al riparo da sorprese. Per questo ReteImprese ha ribadito la richiesta, già formalizzata al governo Monti autore del decreto sblocca-debiti, di introdurre una clausola di salvaguardia che consenta alle aziende creditrici della p.a., in caso di inceppamento del sistema, di attivarsi compensando i crediti con i debiti fiscali e previdenziali. Sul punto la confederazione delle pmi ha promesso che tornerà all'attacco con l'esecutivo Letta. L'obiettivo è ottenere modifiche al provvedimento che semplifichino le procedure e garantiscano il diritto dei creditori.Le sanzioni per la tardiva registrazione. Tornando alle sanzioni previste dall'7 del decreto sblocca debiti (dl 35/2013), l'inadempimento, oltre a essere rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti, comporterà l'irrogazione ai medesimi soggetti di una sanzione pecuniaria pari a 100 euro per ogni giorno di ritardo.Al riguardo, la circolare della Ragioneria precisa che sono obbligati all'accreditamento tutti gli enti territoriali e quelli del Servizio sanitario nazionale, ivi comprese le regioni sottoposte a piani di rientro che prevedono operazioni relative al debito.Per quanto concerne regioni, province e comuni, i soggetti tenuti alla registrazione (quindi, quelli assoggettabili alle richiamate sanzioni) sono individuati nei responsabili finanziari, qualora non sia indicata altra figura dall'ente stesso. Con riferimento, invece, agli enti del Ssn, l'onere è in capo ai rappresentanti legali e dunque ai direttori generali che, dopo aver provveduto ad abilitare l'ente, potranno indicare i dirigenti accreditati ad operare sulla piattaforma.Una volta completato il reclutamento di tutte le pa alla procedura telematica di certificazione (ormai divenuta esclusiva, nel senso che da oggi non possano più essere accolte istanze presentate dai creditori in forma cartacea), scatterà la seconda fase, ovvero la ricognizione dei debiti, che le pa dovranno effettuare, sempre tramite la piattaforma, nel periodo intercorrente tra il 1° giugno e il 15 settembre. Per disciplinare tale adempimento, il Mef diffonderà istruzioni più dettagliate non appena sarà predisposto l'apposito modello da compilare. Ma la circolare n. 19 contiene già qualche importante anticipazione, in particolare per quanto concerne l'individuazione del perimetro delle responsabilità all'interno dei singoli enti, che è decisamente più ampio di quello previsto per l'obbligo di accreditamento. Se l'adempimento relativo alla compilazione dell'elenco dei debiti è da intendersi in capo a ciascun soggetto responsabile della registrazione, la relativa alimentazione è in carico a tutti i dirigenti abilitati ad operare sulla piattaforma, sulla base delle informazioni relative ai debiti in essere. Gli stessi dirigenti sono, pertanto, soggetti alle sanzioni (in termini di valutazione negativa della performance, responsabilità dirigenziale e disciplinare) previste in caso di mancata o inesatta comunicazione dei dati.

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