I debiti complessivi sono invece molto più rilevanti, sfiorano, secondo gli ultimi studi, i 120 miliardi. Per fare il punto un incontro Anci-Ragioneria è fissato per mercoledì prossimo, come spiega Veronica Nicotra, segretario generale facente funzioni dell' Anci. «Il confronto con il ministero dell'Economia è in atto e si è intensificato dopo la scadenza del 30 aprile» spiega Nicotra. «Sapevamo che le richieste dei Comuni coprivano il plafond, vedremo se dalle verifiche e dall'elaborazione delle richieste da parte della Ragioneria emergerà un superamento». Per quanto riguarda le procedure di richiesta, «praticamente tutti i Comuni più grandi, da 50mila abitanti in su, hanno fatto domanda di spazi finanziari.
Diverso il discorso per quelli tra mille e 5 mila, che hanno forse ancora scarsa consuetudine con queste procedure. Speriamo ora di raggiungere un accordo equo con il ministero dell'Economia affinchè la distribuzione delle risorse disponibili sia equa e aiuti tutti gli enti che hanno fatto richiesta». Del resto il problema dei mancati pagamenti è una emergenza assoluta, solo quest'anno sono state migliaia le aziende costrette a chiudere i battenti per mancanza di liquidità. Sul fronte delle imprese costruttrici intanto, Buzzetti guarda avanti e chiede che non ci si fermi sulla strada intrapresa. «È impensabile che nel 2014 non venga prevista nessuna risorsa -dice- è un nodo che il precedente governo ha lasciato irrisolto, ma che deve essere sciolto». «I mercati hanno già scontato questi debiti, e anche se è giusto riconoscere che con il decreto 35 c'è stata una grande inversione di tendenza è necessario che i paletti rimasti vengano tolti». Ad incitare il governo anche il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani: «le resistenze sono inaccettabili, non si usi Bruxelles per non pagare i debiti della pregressi. Bisogna pagarli tutti. L'Europa - afferma - non è la foglia di fico per non pagare. Bisogna rispettare la direttiva sui ritardi e su questo sarò inflessibile. L'appello che lancio al presidente del Consiglio Letta e al ministro dell'Economia Saccomanni è di andare avanti».