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Un anno in trincea su debiti Pa e burocrazia - Il Sole24 Ore del 23 maggio 2013

  • 23 Mag, 2013
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Più liquidità alle imprese, strette nella morsa del credit crunch: una battaglia giocata su più fronti, primo fra tutti il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, con il decreto in via di approvazione al Senato. La sfida della produttività, per superare quel gap di oltre 20 punti che ci divide dalla Germania, spostando il baricentro sempre di più in azienda, come prevede l'accordo firmato a novembre dell'anno scorso, che detassa gli aumenti salariali che consentono all'impresa di essere più produttiva. Passando per il pressing su quella che Giorgio Squinzi ha sempre definito la madre di tutte le riforme: la semplificazione burocratica e normativa.

 

Nel primo anno di presidenza di Confindustria, Squinzi si è impegnato a 360 gradi, con l'obiettivo di puntare alla crescita del paese e al rilancio del manifatturiero. Un impegno necessario, di fronte ai numeri della crisi: un Pil nel 2012 a -2,4% e una previsione sempre negativa anche per quest'anno. Li ha riepilogati ieri pomeriggio, in apertura dell'assemblea privata di Confindustria, facendo una sintesi del lavoro delle varie aree di competenza delle vice presidenze, con esplicito ringraziamento ai componenti della squadra. Una lunga analisi di tutte le questioni affrontate, dei risultati raggiunti e delle azioni ancora a metà strada, inciampate, come la delega fiscale, nell'ingorgo di fine legislatura ma su cui già si sta ricominciando a lavorare.

«Serve un ripensamento della tassazione sulle imprese. È una battaglia fondamentale che stiamo combattendo», ha detto Squinzi ieri. Così come ha rassicurato i 3mila delegati che, davanti al presidente del Consiglio e agli altri ministri, nell'assemblea pubblica di oggi ribadirà «con determinazione» che devono essere restituiti alle aziende i fondi per la cassa integrazione. «Non si può pensare di attingere solo ed esclusivamente dalle risorse delle imprese», è la posizione di Squinzi, ricordando comunque che, grazie al pressing di Confindustria, il prelievo è stato inferiore del previsto e il governo si è preso l'impegno di assicurare entro la fine di agosto l'intera deducibilità dell'Imu dall'imposizione a carico delle imprese. Battaglie combattute dentro i confini, ma con lo sguardo rivolto anche all'Europa: da «europeista convinto», Squinzi in questi 12 mesi è volato spesso a Bruxelles, lavorando con i commissari europei perché si arrivi, accanto al «fiscal compact», anche ad un «industrial compact» per mettere crescita e manifatturiero al centro delle politiche europee, con l'obiettivo di portarne il peso al 20% del Pil. Industria, ma anche ambiente e un diverso assetto istituzionale della Ue, che porti verso gli Stati Uniti d'Europa. Ieri Squinzi si è anche complimentato con il past president, Emma Marcegaglia, per la nomina a presidente di BusinessEurope, le confindustrie europee.

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