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Il patto regionale parte a rilento - Italia Oggi del 29 maggio 2013

  • 29 Mag, 2013
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Dal Piemonte arrivano 65 milioni di euro per sbloccare pagamenti in conto capitale degli enti locali: ai comuni subalpini sono andati oltre 49 milioni, il resto (poco più di 16 milioni) è finito alle province. La regione guidata da Roberto Cota è la prima a dare attuazione, per quest'anno, al cosiddetto Patto regionale verticale incentivato.

L'istituto è quello previsto dall'art. 1, commi 122 e seguenti, della legge di stabilità 2013 (l. 228/2012), che ha stanziato 800 milioni per favorire gli interventi regionali di alleggerimento del Patto di sindaci e presidenti di provincia. In base a tale disciplina, gli altri governatori hanno tempo fino a domani per provvedere. Tuttavia, la legge di conversione del dl 35, in corso di approvazione, concede un mese di tempo in più, spostando la dead line al 30 giugno. Essa, inoltre, incrementa di oltre 400 milioni la dotazione finanziaria disponibile. Il problema è che tale provvedimento non è ancora stato approvato definitivamente dal senato e potrebbe arrivare al traguardo quando il primo termine sarà già scaduto. Ricordiamo, infatti, che in teoria il parlamento ha tempo fino al 7 giugno per convertire lo sblocca debiti. Ecco perché diverse regioni hanno deciso comunque di procedere al riparto dei plafond loro assegnati dalla legge 228 e rimodulati dal successivo accordo raggiunto in Conferenza stato-regioni lo scorso 8 febbraio.

È il caso del Piemonte, che ieri ha deliberato il riparto della prima tranche, pur riservandosi di intervenire nuovamente non appena il quadro normativo si sarà chiarito. Sulla stessa linea di prudenza si sono collocate diverse altre amministrazioni regionali, come la Toscana e la Lombardia. Di fatto, quindi, in tali casi si avrà un primo riparto entro il 31 maggio a valere sugli importi (più bassi) al momento disponibili e un secondo entro il 30 giugno per la differenza stanziata dal dl 35. Quest'ultimo, infatti, ha portato a 1.272 milioni di euro gli incentivi a favore delle regioni generose con gli enti locali del proprio territorio, confermando il meccanismo per cui ogni governatore riceverà un bonus in conto riduzione del debito pari al 83,33% delle quote di Patto ceduti a province e comuni. Non solo, ma è stata anche prevista una riserva a favore dei comuni fra 1.000 e 5.000 abitanti, cui dovrà essere assegnato almeno il 50% degli spazi finanziari complessivamente disponibili. Per come è scritto l'emendamento approvato alla camera, tale quota dovrebbe essere calcolata sull'intero stanziamento (quindi sui 1.272 milioni e non sui 472 aggiuntivi), per cui è auspicabile che le regioni che hanno scelto la strada del doppio provvedimento ne abbiano tenuto conto adeguando le formule di riparto. Ultima novità rilevante, in base alle nuove regole, gli enti locali potranno utilizzare gli spazi finanziari ottenuti non solo (come previsto attualmente) per i pagamenti di parte capitale in conto residui, ma anche per quelli di competenza, con maggiori margini di manovra anche rispetto ai bonus concessi direttamente dal dl 35. In pratica, sarà possibile saldare anche le fatture e i sal pervenuti quest'anno, oltre che i debiti che nasceranno da nuovi contratti.

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