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"Fallite 15 mila aziende in 5 anni in attesa dei pagamenti pubblici" - La Repubblica del 14 luglio del 2013

  • 15 Lug, 2013
Pubblicato in: Pagamenti
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Pagare le imprese è urgente: prima lo Stato onora i suoi debiti tanto più rallenterà la crisi di migliaia di attività produttive. Finora i ritardati versamenti hanno portato a esiti drammatici: tra il 2008 ed il 2012 «sono più che raddoppiati (+114%) i fallimenti delle imprese vittime dei ritardi o dei mancati pagamenti da parte dei committenti pubblici e privati». In pratica 15 mila imprenditori hanno dovuto portare i libri in Tribunale per colpa dello Stato su 52 mila fallimenti complessivi. Le cifre sono della Cgia di Mestre, che grazie al lavoro sul campo dei suoi associati fa una prima stima degli effetti provocati dallo Stato debitore.


Gli artigiani di Mestre confutano anche l'ammontare complessivo dei debiti: Banca d'Italia, in base a un'indagine campionaria presentata nel marzo scorso, ha calcolato il debito della Pubblica amministrazione in 91 miliardi di euro. «È verosimile ritenere che i debiti della Pubblica amministrazione italiana nei confronti delle imprese ammontinoa circa 120 miliardi di euro» dichiara, invece, il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi.
Secondo gli Artigiani di Mestre la Banca d'Italia ha fornito i suoi dati fotografando la situazione a fine 2011, più di un anno e mezzo fa. Perdipiù - sottolinea Giuseppe Bortolussi - nel calcolo «non sono comprese le aziende con meno di 20 addetti che, ricordo, costituiscono il 98% del totale delle imprese italiane. In questa ricerca, inoltre, non sono state coinvolte le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi sociali che, storicamente, sono quelli dove si annidano i ritardi di pagamento più eclatanti».
«Alla luce di questi elementi», aggiunge, «riteniamo che l'ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d'Italia sia sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro».
Al di là della cifra totale certo è che lo Statoè ancora in forte ritardo nell'onorare i debiti. Nello scorso febbraio l'allora governo Monti cercò di dare una sterzata impegnandosi a pagare almeno 20 miliardi entro quest'anno. All'inizio di luglio alle imprese erano arrivate solo le briciole anche se nelle ultime settimane il Tesoro sta tentando di accelerare. Si è passati da 3 a 8 miliardi. In particolare il Lazio ha avuto poco più di 900 milioni e il Piemonte 450 a cui si aggiungono i 500 milioni trasferiti dal Tesoro agli altri ministeri per essere girati ai creditori finali. Inoltre la Cassa Depositi e Prestiti ha inviato a 1500 comuni circa un miliardo e mezzo. I mandati di pagamento al creditore finale, però, sono merce rara.
L'Italia di fatto si conferma, e qui siamo ancora ai dati della Cgia, all'ultimo posto in Europa per i tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione: 170 giorni nel 2013 contro i 24 della Finlandia, prima in classifica. In Germania i tempi sono abbastanza celeri, 36 giorni, un dato che non ha subito variazioni dall'anno scorso a quest'anno. Nel Regno Unito si è passati da 43 a 41 giorni (-2), e migliorano anche in Francia che sta nelle ultime posizioni, quest'anno da 65 giorni si è passati a 60 (-5). Noi siamo migliorati di 10 giorni, ma restiamo sempre ultimi.

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