La ripresa si rafforzerebbe poi nel 2014, «grazie all'accelerazione degli scambi con l'estero e al graduale recupero degli investimenti», favoriti «dal miglioramento delle condizioni di liquidità delle imprese, associato agli effetti dello sblocco dei pagamenti dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche». Sulla ripresa dell'attività economica tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 gravano però «rischi al ribasso, legati principalmente alle prospettive dell'economia globale, alle condizioni di liquidità delle imprese e a quelle dell'offerta di credito». Lo scenario inoltre, aggiunge palazzo Koch, è «condizionato alla piena attuazione ed efficacia delle misure di politica economica: il provvedimento di sblocco dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche potrebbe rivelarsi meno efficace di quanto ipotizzato, se non venissero rispettati i tempi di pagamento previsti o se le imprese, a fronte di elevati margini di capacità inutilizzata e di una domanda debole, accantonassero per scopi precauzionali una quota rilevante della liquidità ricevuta».Ulteriori rischi sono infine legati a eventuali aumenti degli spread sui titoli di stato, che potrebbero rendere più difficili i tentativi di riduzione della crisi in atto.Sul lavoro, la Banca d'Italia sottolinea che «le condizioni del mercato, che tipicamente reagiscono con ritardo alla dinamica dell'attività produttiva, continuerebbero a deteriorarsi, mostrando una timida ripresa solo nella seconda metà del 2014». Il numero di occupati dovrebbe calare ancora, con un tasso di disoccupazione, che arriverà a sfiorare il 13% nel 2014. «Il provvedimento sui debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche, nell'ipotesi di una sua efficace attuazione, potrebbe contribuire alla crescita del prodotto per circa 0,1 punti percentuali quest'anno e 0,5 il prossimo».Infine, l'inflazione rimane sotto controllo. Il costo della vita si manterrà attorno all'1,5% nel 2013 e nel 2014. Quanto alle banche, l'Istituto centrale sostiene che la loro redditività è in calo ma la posizione patrimoniale è «complessivamente solida». Secondo via Nazionale, l'azione di contenimento dei costi (-5,1%) ha permesso di attenuare il calo del risultato di gestione (-22,4%); su quest'ultimo hanno inciso per circa il 60% le rettifiche di valore su crediti (cresciute del 3,8%).