Ma come funziona? I creditori possono cedere il credito certificato e assistito dalla garanzia dello Stato a una banca o a un intermediario finanziario, anche sulla base di apposite convenzioni quadro. Per i crediti assistiti dalla garanzia dello Stato non possono essere richiesti sconti superiori al 2% dell'ammontare del credito. Avvenuta la cessione del credito, l'amministrazione debitrice, diversa dallo Stato può richiedere la ristrutturazione del debito con un piano di ammortamento, comprensivo di quota capitale e quota, interessi, di durata fino a un massimo di 5 anni, rilasciando delegazione di pagamento o altra simile garanzia a valere sulle entrate di bilancio. La garanzia dello Stato cessa al momento della ristrutturazione. L'amministrazione debitrice può contrattare con una banca o un intermediario finanziario, la ristrutturazione del debito a condizioni più vantaggiose, previo contestuale rimborso del primo cessionario.Viene quindi istituito presso il ministero dell'Economia, un «apposito fondo per la copertura degli oneri determinati dal rilascio della garanzia dello Stato» e, con decreto del Mef, «da emanarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione», «sono definiti termini e modalità di attuazione » delle disposizioni, compresa la misura massima dei tassi di interesse praticabili sui crediti garantiti dallo Stato e ceduti, nonché «le modalità di escussione della garanzia, a decorrere dal 1 gennaio 2014 ».Una condizione posta dalla Commissione bilancio, e accolta, stabilisce che la garanzia dello Stato acquisti efficacia solo all'atto dell'individuazione delle risorse da destinare al Fondo in cui confluirà anche parte della maggiori entrate Iva che deriveranno dal pagamento di ulteriori debiti.Nessun commento da parte del ministero dell'Economia che comunque vede di buon occhio iniziative che accelerino i pagamenti. Intanto prosegue l'operazione di monitoraggio sulla prima tranche di debiti della Pa da parte del Mef. Rispetto al punto fatto dal ministro Fabrizio Saccomanni il 22 luglio, è emerso che i 20 Comuni che per primi avevano avuto accesso alle risorse per liquidare i crediti, tra questi Lecce e Salerno, hanno pagato entro il termine previsto di 30 giorni. Inoltre 670 Comuni sugli oltre 1.500 che hanno ottenuto anticipazioni dalla Cdp, hanno liquidato debiti per una cifra pari a un miliardo e 200 milioni, sul miliardo e 600 milioni ricevuto dalla Cdp.