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Fontana: “Oltre al decreto necessaria revisione del patto di stabilità” - Anci

  • 11 Apr, 2013
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“Per quanto apprezziamo l’importanza del decreto che sblocca i pagamenti della Pubblica amministrazione, frutto di una forte mobilitazione dell’Anci e dei sindaci, non possiamo notare che si tratta di una soluzione provvisoria ai problemi aperti poiché, sebbene il provvedimento alleggerirà la grave situazione finanziaria dei nostri Comuni, ora si deve lavorare per un concreto intervento di modifica del patto di stabilità, altrimenti a breve ci ritroveremo nella stessa situazione”. Così si è espresso il presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, nel corso della riunione del direttivo dell’associazione regionale commentando la pubblicazione del decreto che sblocca il pagamento dei debiti della P.a.

 

I sindaci riuniti a Milano hanno lanciato un allarme sul complesso quadro della finanza dei Comuni. “Senza un allentamento dei vincoli del Patto non solo sarà impossibile pensare agli investimenti nei nostri territori, come già avviene ora, ma saranno irrealizzabili quelle opere di manutenzione delle strade, degli edifici e del patrimonio esistente, sempre più urgenti e che siamo costretti a rinviare”, ha sottolineato Fontana.
Il presidente di Anci Lombardia ha continuato considerando che “il decreto per il pagamento dei debiti della P.a., se finalmente consentirà di rispondere alle richieste delle aziende che subiscono le drammatiche conseguenze dei ritardi, presenta però un aspetto contradditorio: il suo applicarsi solo all’ammontare maturato negli anni scorsi e fatturato entro il 2012. In realtà la norma dovrebbe poter essere applicata a tutti i debiti, perché molte fatture emesse dalle imprese nei primi mesi del 2013 si riferiscono a lavori e prestazioni effettuate dai nostri fornitori nel corso del 2012. È facile quindi intuire - ha dichiarato Fontana -  come, a breve, l’indebitamento della P.a. sarà di nuovo ingente”.

“Ad oggi, inoltre, non abbiamo dei dati sulla quantificazione dell’Imu spettante ai Comuni, siamo di fronte alle incertezze legate all’introduzione della Tares e ai tempi e ai modi della sua riscossione che potrebbe bloccare la gestione di servizi pubblici locali fondamentali come quello della raccolta dei rifiuti, non sappiamo a quanto ammonteranno i tagli ai trasferimenti per il 2013 e siamo di fronte a delle manovre ormai insostenibili, visto che, dal 2010 a oggi, i trasferimenti dello Stato sono passati da 15 a 5 miliardi di Euro” ha aggiunto Roberto Scanagatti, vicepresidente di Anci Lombardia, che ha continuato evidenziando come la situazione è aggravata “dalla campagna denigratoria contro il valore delle Autonomie locali a cui da tempo assistiamo”.

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