Sempre in termini percentuali i valori più elevati si rilevano per i comuni laziali, toscani e marchigiani con indici superiori al 95%. In Valle d'Aosta, Umbria e Calabria tutte le amministrazioni comunali sono a rischio idrogeologico.
Oltre il 70% delle realtà comunali a rischio idrogeologico ha meno di 5.000 abitanti. In termini relativi, sono le città con oltre 250mila residenti a presentare la maggior percentuale di comuni con aree a rischio idrogeologico all'interno del proprio territorio: di queste infatti 10 su 12, ossia l'83,3%, si trova in tale condizione. Solo Bari e Venezia non presentano aree a rischio. Percentuale di poco inferiore si rileva per le città di medio – grandi dimensioni (60mila-250mila abitanti), tra le quali il 79,3% presenta una condizione di rischio idrogeologico. Percentuali superiori al 70% si rilevano anche per i piccolissimi comuni (con meno di 2000 abitanti), mentre per tutte le altre realtà demografiche si rilevano quote inferiori rispetto al valore medio nazionale.
In termini cartografici, è evidente come le realtà territoriali considerate a rischio siano distribuite su tutto il suolo nazionale, anche se meno diffuse appaiono in Veneto, Trentino Alto-Adige, Puglia e Sardegna.