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Il tasso migratorio nei comuni italiani - Scheda n.19

  • 29 Ott, 2014
Pubblicato in: Numeri e Territori
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Il tasso migratorio nei comuni italiani registrato nel 2012 è mediamente pari a +3,96 per mille abitanti, molto più elevato di quello rilevato nel 2002 (+0,71 per mille abitanti). Ciò sta a significare che il numero degli iscritti all'anagrafe supera, in media, il numero delle cancellazioni.
Nelle regioni dell'Italia centro settentrionale sono localizzati i comuni che risentono maggiormente del fenomeno migratorio, registrando valori generalmente superiori (o comunque di poco inferiori) al dato medio nazionale.

Se nel 2002 il tasso migratorio più elevato si registrava nelle amministrazioni dell'Emilia-Romagna (6,38), nel 2012 ad avere il primato, con un indice pari a 7,95 per mille abitanti, sono i comuni laziali che ad inizio periodo presentavano, invece, un indice negativo (-1,4).

Ed è proprio in queste realtà territoriali che si rileva il maggior scarto registrato per l'intero decennio (8,98). Valori, al 1° gennaio 2012, particolarmente significativi si rilevano anche nelle realtà territoriali localizzate in Emilia – Romagna (7,61 ogni 1.000 residenti), Lombardia (6,99), Toscana (5,83) e Trentino Alto-Adige (5,70).
I comuni del sud e quelli delle isole mostrano, invece, nel 2012, tassi migratori relativamente contenuti e comunque inferiori alla media nazionale: nelle amministrazioni siciliane e calabresi il tasso migratorio è pari, rispettivamente, a 0,06 e 0,12 ogni mille abitanti, mentre in quelle campane e pugliesi è addirittura negativo (-0,68 e -0,62).
Ma se si analizza il dato in confronto al 2002 è comunque possibile notare come proprio i comuni delle regioni meridionali registrino un'evoluzione, passando da un indice migratorio negativo ad un tasso positivo e rilevando uno scarto tra inizio e fine periodo, in generale, più significativo rispetto a quelli dei territori comunali del centro - nord. Tale andamento conferma come in buona parte delle realtà del Mezzogiorno la tendenza all'esodo sia più contenuta e si registri invece una situazione di maggiore stabilità della popolazione residente. All'opposto, nei comuni marchigiani, friulani e del Trentino-Alto Adige si rileva, nel 2012, un tasso migratorio inferiore a quello rilevato nel 2002.

Dal punto di vista cartografico, emerge come, in generale, nei comuni delle regioni dell'Italia centro-settentrionale il numero di iscritti all'anagrafe superi, in media, il numero delle cancellazioni, facendo registrare valori positivi del tasso migratorio. In particolare tali realtà sembrano essere concentrate in Veneto, Emilia - Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. All'opposto, nella gran parte delle realtà meridionali emergono valori nulli o negativi del tasso migratorio. Nelle isole maggiori, che mostrano, nel complesso, un basso tasso di incremento migratorio, sono comunque localizzati comuni che presentano valori più elevati rispetto alla media nazionale: ciò è vero in particolare per le realtà locali costiere.

 

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