Al contrario, è in Trentino-Alto Adige che si registra la percentuale più bassa, inferiore all’1%: i soli 3 comuni dotati di un DEA rappresentano infatti lo 0,9% delle amministrazioni regionali.
Le sedi ospedaliere in cui è presente un DEA sono complessivamente 429. Più di un decimo di queste si trova nei comuni lombardi che, più precisamente, ospitano il 13,3% delle strutture nazionali. Valori leggermente inferiori si registrano nei comuni della Campania (10,0%), dell’Emilia-Romagna e della Toscana, entrambe con il 9,6%. All’opposto, percentuali estremamente contenute, inferiori all’1%, si rilevano nelle amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige (0,7%), della Basilicata (0,7%) e della Valle d’Aosta (0,2%).
Tabella 1 La diffusione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) nei comuni italiani, per regione, 2011 (dati provvisori) | ||||
Regione | N. comuni con DEA | N. sedi ospedaliere * con DEA | ||
v.a. | % | v.a. | % sul totale | |
Valle d'Aosta | 1 | 1,4% | 1 | 0,2% |
Lombardia | 44 | 0,2% | 57 | 13,3% |
Trentino-Alto Adige | 3 | 13,3% | 3 | 0,7% |
Veneto | 35 | 0,7% | 39 | 9,1% |
Friuli-Venezia Giulia | 12 | 9,1% | 13 | 3,0% |
Liguria | 7 | 3,0% | 9 | 2,1% |
Emilia-Romagna | 39 | 2,1% | 41 | 9,6% |
Toscana | 36 | 9,6% | 41 | 9,6% |
Umbria | 7 | 9,6% | 7 | 1,6% |
Marche | 14 | 1,6% | 17 | 4,0% |
Piemonte | 26 | 4,0% | 34 | 7,9% |
Lazio | 13 | 7,9% | 27 | 6,3% |
Abruzzo | 9 | 6,3% | 9 | 2,1% |
Molise | 6 | 2,1% | 6 | 1,4% |
Campania | 30 | 1,4% | 43 | 10,0% |
Puglia | 22 | 10,0% | 24 | 5,6% |
Basilicata | 3 | 5,6% | 3 | 0,7% |
Calabria | 19 | 0,7% | 22 | 5,1% |
Sicilia | 14 | 5,1% | 24 | 5,6% |
Sardegna | 8 | 5,6% | 9 | 2,1% |
Totale | 348 | 2,1% | 429 | 100,0% |
*Numero di sedi ospedaliere delle strutture di ricovero pubbliche ed equiparate e delle case di cura privare accreditate in cui è presente il Dipartimento di emergenza e accettazione (DEA).
Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero della Salute, 2013
Dall’analisi per classe di ampiezza demografica emerge che le percentuali dei comuni con DEA sul totale delle amministrazioni di ogni fascia crescono all’aumentare della popolosità. Infatti, tra i comuni più piccoli (meno di 2.000 abitanti), solo uno (lo 0,03% del totale) è dotato di un DEA. L’indice sale progressivamente, superando il dato medio nazionale (4,3%) nelle amministrazioni con una popolazione compresa tra 10.000 e 19.999 abitanti e raggiunge il 100% nelle 12 città con più di 250.000 residenti.
I dati riguardanti le sedi ospedaliere dotate di DEA mostrano che mentre il valore più contenuto è ancora una volta rilevabile nella classe dimensionale più piccola, si nota che oltre un terzo di questi ospedali è concentrato nei comuni con una popolazione compresa tra 20.000 e 59.999 abitanti (37,5%). Le 70 strutture ospedaliere con DEA presenti nelle 12 grandi città italiane rappresentano il 16,3% del totale.
Tabella 2 La diffusione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) nei comuni italiani, per classe demografica, 2011 (dati provvisori) | ||||
Classe di ampiezza demografica | N. comuni con DEA | N. sedi ospedaliere* con DEA | ||
v.a. | % | v.a. | % sul totale | |
0 - 1.999 | 1 | 0,03% | 1 | 0,2% |
2.000 - 4.999 | 16 | 0,8% | 16 | 3,7% |
5.000 - 9.999 | 25 | 2,1% | 26 | 6,1% |
10.000 - 19.999 | 60 | 8,4% | 61 | 14,2% |
20.000 - 59.999 | 160 | 38,6% | 161 | 37,5% |
60.000 - 249.999 | 74 | 79,6% | 94 | 21,9% |
>= 250.000 | 12 | 100,0% | 70 | 16,3% |
ITALIA | 348 | 4,3% | 429 | 100,0% |
*Numero di sedi ospedaliere delle strutture di ricovero pubbliche ed equiparate e delle case di cura privare accreditate in cui è presente il Dipartimento di emergenza e accettazione (DEA).
Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero della Salute, 2013
La rappresentazione cartografica mostra che la maggiore concentrazione di comuni con DEA sul proprio territorio si osserva nelle regioni centro-settentrionali. Queste amministrazioni sono particolarmente diffuse nel territorio dell’Emilia-Romagna, della Toscana, dell’Umbria e del Lazio, soprattutto in prossimità della provincia di Roma. Nel sud Italia il numero di queste realtà locali diminuisce notevolmente, con l’eccezione dei comuni pugliesi.