Un turismo da record, secondo Istat. L’anno 2016, infatti, per l’Istituto di Statistica, ha generato dei numeri da record, arrivando al massimo storico di 403 milioni di presenze, con 10 milioni in più rispetto all’anno precedente ( +2,6%). Un trend che è in continua crescita. Sono numeri importanti quelli snocciolati da Istat che ci dicono, nel dettaglio, che negli alberghi le presenze sono state 267,7 mln con una permanenza media di quasi tre giorni. Le permanenze extra alberghiere sono state 135 mln con un segno positivo che arriva quasi al 5%.
Il dato rilevante è l’aumento del 20% circa dei residenti italiani in viaggio nel bel paese, a dimostrazione che la proliferazione degli attacchi terroristici ha, di fatto, rallentato le partenze verso l'Europa e il resto del mondo.
Il dato importante di queste rilevazioni Istat riguarda i nostri comuni; nei campanili italiani vi è il 40,3% delle presenze generali e di queste presenze sono assorbite da 50 città, ovverosia un terzo del presenze di residenti e la metà dei non residenti.
Un dato significativo, questo, che ci regala una classifica che vede Roma come prima della classe, con oltre 25 milioni di presenze (6,3% del totale); alle piazze d’onore vi sono Milano (2,7%) e Venezia (2,6%). con meno della metà dei numeri della capitale.
Da menzionare il fatto che attorno alle grandi capacità attrattive rappresentate dalle citate città, ci sono dei piccoli centri vicini alle grandi, come per esempio Jesolo e Caorle vicino a Venezia, che registrano numeri da capogiro. Infatti, nella classifica citata, dopo Venezia, abbiamo Firenze e Rimini, ma soprattutto
Cavallino Treporti, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Caorle e poi Torino.
Se poi si andasse a vedere la classifica dei 50 comuni italiani per pressione turistica si noterebbe che solo 11 comuni presenti nella classifica con più presenze sono posizionati in questa dedicata alle presenze per 1000 abitanti.
Questo per dire che nei comuni più piccoli, laddove siano presenti numeri più contenuti, hanno comunque una maggiore incidenza in quanto a presenze per numero di abitanti. Ecco, ad esempio, che abbiamo Corvara in Badia (BZ), Andalo (TN) e Campitello di Fassa (TN) nelle prime posizioni di questa classifica.
L’Istat diffonde, per la prima volta, i dati a livello comunale dell’Indagine Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi (anni 2014, 2015 e 2016), con l’obiettivo di dare un quadro informativo sul turismo più completo e utile a soddisfare le esigenze di analisi a livello territoriale.
Nel 2016 Istat ha visto che i comuni con meno di 5mila abitanti sono il 70% del totale, e che essi corrispondo alla classificazioni, che si da per acquisita, di borghi, ovverosia di interesse turistico. Qui vivono circa 10 milioni di persone che generano il 28% dei posti letto e il 22% delle presenze totali. I comuni costieri, nonostante rappresentino il 13% del totale, ospitano il 33,3% della popolazione e contribuiscono al 52,7% del totale delle presenze in Italia (2016).
Relativamente alle Regioni, abbiamo un forte incremento delle presenze di residenti in Abruzzo (+8,8%), Calabria (+7,1% ), Lazio (+6,7%) e Lombardia (+6,4%); al contrario le Regioni con le performance peggiori sono il Molise (- 9,6%), l’Emilia Romagna (-7,6%) e l’Umbria (-6,7%). Per i non residenti invece i dati sono pressoché in territorio positivo in ogni regione.
Nella classifica Europea, però, nonostante numeri da capogiro, continuiamo ad essere sempre terzi alle spalle di Spagna e Francia. Assieme alla Germania le quattro nazioni assorbono oltre la metà delle presenze europee (57,4%).
Le prenotazioni dei viaggi avvengono, principalmente, attraverso la piattaforma internet con una spesa media di 369 euro pro capite. Il link allo studio Istat