Presentato il 2° rapporto AsviS (l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile) che valuta il l’avanzamento del nostro paese verso i 17 Obiettivi che l’Onu si è prefissata di raggiungere nel 2030. L’edizione 2017 del rapporto è nel segno della sostenibilità economica, sociale e ambientale.
L’Agenda 2030 è qualcosa di vero, nel mondo il richiamo agli indicatori delle politiche di sviluppo sono centrali come non mai. Si può dire che nel citato mondo l’Agenda 2030 e il SDGs (acronimo di Sustainable Development Goals) sono da considerarsi una lingua franca.
Rispettare gli impegni dell’agenda 2030 è la conditio sine qua non per proiettare la nazione Italia verso un futuro di sviluppo vero. Purtroppo, secondo l’AsviS, l’Italia è indietro rispetto ai partner europei; nonostante vi sia la presenza di una ripresa economica, le performance italiane sono tra le peggiori del panorama mondiale. Negli ultimi tempi, sempre secondo l’AsviS, il sistema Italia ha ottenuto dei buoni risultati nel settore dell’educazione con delle performance decisamente positive; peccato, però, che questi numeri positivi ci dicono che l’Italia è posizionata laddove la media europea era 10 anni fa. Quest’analisi deve far pensare a quanto sia deficitaria la situazione italiana.
L’Italia se non apporterà riforme non sarà in grado di raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che si è prefissata di raggiungere, sottoscrivendoli, il 25 settembre del 2015 alle Nazioni Unite. Uno scenario non accettabile, nella maniera più assoluta.
Il rapporto AsviS richiama alle politiche di coesione dove gli attori debbono parlare ed interagire tra di loro per produrre sinergia che si trasforma in forza. Il segnale forte che proviene dall’Alleanza, la quale raccoglie una rete di 170 organizzazioni che si occupano di sostenibilità, è volto a raggiungere un maggior coinvolgimento degli Enti Locali nelle politiche di sviluppo sostenibile. Nel dettaglio, per gli enti territoriali, la sollecitazione dell’AsviS è di guardare all’Agenda per lo sviluppo urbano sostenibile come momento di partenza per le politiche di sviluppo sostenibile. Ed ancora si richiede l’istituzione di un comitato interministeriale per le politiche urbane.
Gli Enti Locali, a tal proposito, hanno sottoscritto, nella scorsa primavera, la Carta di Bologna dove, in occasione del G7 Ambiente, è stato firmato un protocollo d’intesa tra le città metropolitane, il primo di questo genere, con al centro le politiche ambientali. Dalla Carta di Bologna è emerso come le città siano da considerarsi dei ‘laboratori naturali’ per trovare soluzioni alle principali sfide globali, per testare e attivare soluzioni innovative di sviluppo sostenibile, in campo economico, sociale ed istituzionale. Andando oltre le solite strategie generiche che si materializzano continuamente.
Nell’immediato l’AsviS sostiene l’idea di operare con una pianificazione dove tutti siano sensibilizzati alle politiche di sviluppo, chiedendo ad alta voce, per il prossimo quinquennio, una legislatura per lo sviluppo sostenibile per centrare gli obiettivi prefissati all’Onu.
Ecco, in sintesi, gli obiettivi sostenibili che potrebbero dare slancio allo sviluppo dell'Italia:
1 Sconfiggere la povertà
2 Sconfiggere la fame
3 Buona salute
4 Istruzione di qualità
5 Parità di genere
6 Acqua pulita
7 Energia rinnovabili
8 Buona occupazione
9 Innovazione infrastrutturale
10 Ridurre diseguaglianze
11 Città e comuni sostenibili
12 Utilizzo responsabile delle risorse
13 Lotta cambiamento climatico
14 Utilizzo sostenibile del mare
15 Utilizzo sostenibile della terra
16 Pace e giustizia
17 Partnership per lo sviluppo sostenibile