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Galeone: Fondo progettualità culturale necessario per la programmazione degli investimenti nei Comuni

  • 04 Dic, 2013
Pubblicato in: Investimenti e patrimonio
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In corso a Roma l'iniziativa di Ifel e Federculture di presentazione  dello studio "Le forme di partenariato pubblico privato e il fondo rotativo per la progettualità culturale"

"La cultura è la nostra grande ricchezza e sembra invece essere diventata un peso da sopportare o un costo da tagliare. Adesso basta. Dobbiamo far convergere sulla valorizzazione dei beni culturali tutte le risorse europee che sono disponibili e tutte le risorse private che sono interessate al cofinanziamento”. E’ quanto afferma il Segretario Generale di IFEL Pierciro Galeone nel suo intervento all’iniziativa, in collaborazione con Federculture, di presentazione del volume “Le forme di partenariato pubblico-privato e il fondo per la progettualità culturale” in Campidoglio.

“La cultura può produrre sviluppo economico ma anche inclusione sociale e dare concrete opportunità di lavoro soprattutto ai giovani – prosegue Galeone - L’Italia è un immenso museo diffuso: 4.588 siti culturali per il 64% di proprietà pubblica di cui il 41% facente capo ai Comuni. Ma le risorse pubbliche e private per gestire questo enorme patrimonio sono ancora in calo e va ricordato che al 30 dicembre 2012 sono stati restituiti all’Unione Europea circa 33 milioni di euro non spesi”.

“Servono idee e soprattutto progetti concreti e fattibili – continua il Segretario Generale - Il Fondo per la progettualità culturale serve ad anticipare ai Comuni i costi per mettere a punto progetti ben fatti che diano certezza della sostenibilità economico-finanziaria e gestionale delle attività da finanziare. Il meccanismo proposto è una versione migliorata e semplificata del fondo per la progettualità delle infrastrutture già esistente nella Cassa Depositi e Prestiti. Il nostro obiettivo è fare buoni progetti che non restino, come purtroppo spesso succede, nei cassetti. Perciò non si tratta solo di soldi. La proposta prevede l’attivazione di un “centro di competenza” che supporti tecnicamente i Comuni. E non si tratta solo di utilizzare tutte le risorse pubbliche disponibili, l’idea è quella di coinvolgere anche capitali privati che vedono nella cultura un’opportunità di investimento".

 Riportiamo in allegato la cartella stampa dell'iniziativa

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