Pervengono in questi giorni da numerosi Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti richieste di chiarimento circa l’annunciato rinvio di un anno dell’entrata in vigore dell’ obbligo della contabilità economico patrimoniale.
Come è noto l’obbligo di attivare la Contabilità economico patrimoniale (CEP) dal 2018 è stabilito dal TUEL, art. 232, co. 2 (“Gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti possono non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino all’esercizio 2017”). La CEP è quindi in pieno vigore dall’esercizio 2018, con la conseguenza che il rendiconto 2018 deve essere accompagnato dai documenti di natura economico-patrimoniale.
È tuttavia altresì noto che il Governo ha espresso ripetutamente sia nella Conferenza Stato-Città sia in dichiarazioni ampiamente riprese dalla stampa, attraverso suoi autorevoli esponenti (in particolare la Vice Ministra all’Economia e alle finanze Laura Castelli e il Sottosegretario all’interno Stefano Candiani), la chiara intenzione di corrispondere alle ripetute richieste dell’Anci miranti ad evitare tale gravoso adempimento ad enti già in grave difficoltà operative. La soluzione si dovrebbe concretizzare attraverso il rinvio di un anno della CEP che, tuttavia, necessita di un tempestivo intervento normativo che superi l’obbligo stabilito dal TUEL.
È evidente l’urgenza di tale intervento al fine di assicurare una cornice di correttezza ed ordinato svolgimento delle attività di formazione dei rendiconti 2018, in particolare per i molti enti di piccole dimensioni che stanno in questi giorni procedendo nelle complesse attività relative agli aspetti gestionali e finanziari, avendo comprensibilmente considerato in corso di superamento l’obbligo di redazione del conto economico-patrimoniale, almeno per quest’anno.
Auspichiamo dunque che tale rinvio venga tradotto al più presto in una norma da inserire nel prossimo provvedimento di immediata entrata in vigore, così da non rischiare di dover poi intervenire a termini già scaduti.