Nella Conferenza Stato-città del 29 novembre, in occasione della discussione sull’approvazione del Fondo di solidarietà comunale 2019, si sono registrate aperture del Governo rispetto ad alcune richieste dell’ANCI. Non sono ancora noti i dettagli delle misure che sono state prospettate, ma le linee di intervento riguardano diversi aspetti di rilievo che l'Anci ha riassunto nel comunicato riportato di seguito.
“Con senso di responsabilità istituzionale abbiamo dato il via libera al provvedimento di riparto del Fondo di solidarietà comunale per garantire ai Comuni certezza sulle risorse che verranno assegnate. Dobbiamo evidenziare che rispetto ad alcune richieste dell’Anci nell’ambito della legge di bilancio, non abbiamo ancora garanzie. Prendiamo atto di un primo e parziale sforzo del Governo ad accogliere alcune di esse totalmente e altre solo parzialmente. Continueremo a rappresentare le nostre istanze: ne va dei conti dei Comuni e, di conseguenza, dei servizi da assicurare ai cittadini”. Lo dichiara il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
“I Comuni, a differenza delle Regioni, hanno contribuito di più al risanamento dei conti pubblici nel recente passato, e, per effetto di quei tagli, non possono sostenere ulteriori riduzioni di risorse sulla parte corrente – continua Decaro -. Il Governo ha assunto un chiaro impegno a mantenere la percentuale di accantonamento al Fondo crediti dubbia esigibilità al 75 per cento - si ricorda che il passaggio all’85 significherebbe una contrazione di risorse per la parte corrente quantificata in 440 milioni - e a ridurre da 5 a 3 anni il periodo di calcolo dell’andamento della riscossione; su questo Anci chiede anche l'armonizzazione delle percentuali di accantonamento del consuntivo come del preventivo. Il governo ci garantisce poi il mantenimento della quota di applicazione dei fabbisogni standard al 45 per cento, per darsi il tempo di chiarire modalità e risorse a supporto della perequazione, infine assicura la possibilità di avvalersi di un’anticipazione di tesoreria pari a 6 dodicesimi con un ruolo di Cassa depositi e prestiti”.
Il Governo ha anche accolto la richiesta del mantenimento della maggiorazione Tasi, come sinora applicata, il ripristino della maggiorazione sull’imposta di pubblicità e il riconoscimento anche alle Città metropolitane di una quota significativa del fondo assegnato alle Province per le attività di manutenzione. Ha infine assunto un impegno formale a un nuovo accertamento straordinario dei residui, anche in considerazione dell’impatto dello stralcio dei ruoli fino a mille euro.
“La viceministra all’Economia Laura Castelli, che ringraziamo per il suo lavoro, ha annunciato una nuova fase di anticipazione di liquidità per accelerare i pagamenti delle pubbliche amministrazioni, misura di cui godranno anche i Comuni e le Città metropolitane secondo modalità da approfondire” annuncia il presidente dell’Anci.
Ancora tutta da definire è invece la posta da 300 milioni di compensazione Imu Tasi: il Governo ha deciso di stabilizzare a regime la posta finanziaria, che invece era assegnata annualmente, ma ha messo a disposizione, per il prossimo biennio, 190 milioni che, a regime, diventerebbero 500 milioni dal 2021. “Una soluzione rispetto alla quale esprimiamo molte riserve – spiega Decaro – intanto perché 300 milioni è la cifra che compensa una riduzione di risorse che incide pesantemente sui conti di 1.800 Comuni. Riguardo al fondo a regime, poi, le regole di riparto dovranno essere calibrate in modo da diventare disponibili per tutto il comparto”. Nessuna risposta dal governo, invece, per il recupero del taglio di 564 milioni, imposto con la legge 66 del 2014 e che doveva concludersi nel 2018. Nessuna soluzione neppure riguardo al fondo perequativo, pur previsto dalla Costituzione. “Ci auguriamo – conclude Decaro – che il parlamento possa porvi rimedio”. “Il disegno di legge di bilancio – aggiunge il vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella – purtroppo non dà soluzioni ai problemi specifici e differenziati dei Comuni. Le richieste avanzate da tempo dall’Anci, sono fondamentali per consentire di chiudere i bilanci. Ci auguriamo che l’impegno assicurato dai viceministri Castelli e Garavaglia possa migliorare il contesto finanziario dei Comuni”.