Estendere anche agli enti locali la definizione agevolata per le entrate tributarie e patrimoniali iscritte a ruolo, dando alle autonomie locali la facoltà di deliberare senza imposizioni di carattere nazionale. E poi misure compensative sulle cancellazioni dei crediti sotto i mille euro (dal 2000 al 2010) che peseranno soprattutto sui bilanci comunali causando tensioni in una fascia rappresentativa di enti. Inoltre un monitoraggio sull’impatto della misura, eventuali compensazioni finanziarie per mancato gettito e una riapertura del riaccertamento straordinario dei residui in modo da poterne gestirne gli effetti. Sono queste alcune tra le principali richieste formulate da Anci nel corso dell’audizione in commissione Finanze e Tesoro del Senato dove l’Associazione è stata sentita in merito al decreto fiscale.
Nel corso dell’audizione, Anci ha consegnato ai commissari tre documenti. I primi due riguardano le principali criticità del decreto fiscale, su cui Anci ha fornito un elenco di emendamenti specifici. Il terzo documento, invece, riguarda la proposta Anci di riforma della riscossione locale più volte auspicata dai sindaci.
A rappresentare Anci a Palazzo Madama è stato il vicepresidente e sindaco di Livorno, Filippo Nogarin. “Il Parlamento – ha detto al termine della riunione – tenga conto delle questioni che abbiamo sollevato perché gli enti locali non hanno più la possibilità di comprimere la spesa e qualsiasi tipo di provvedimento, sia in qualche misura diretto o indiretto, questa volta finirà per incidere sui servizi al cittadino”.
Nogarin ha poi evidenziato come “nel corso degli anni le spese comprimibili per gli enti locali sono state compresse fino al limite massimo: siamo arrivati ad un punto in cui non abbiamo più margini e questo – ha ribadito il vice presidente Anci - è un dato oggettivo di cui qualsiasi tipo di manovra deve tenere conto, visto che essa finisce per impattare sui servizi alle comunità”.
Secondo il sindaco di Livorno “sono necessarie riforme semplificative che devono essere portate a compimento”. Entrando nel merito della posizione espressa dall’Anci, Nogarin ha proposto di riunire Imu e Tasi in un unico prelievo, abolendo la Tasi e superando così un sistema dei tributi locali inutilmente articolato in una molteplicità di aliquote sulle medesime basi imponibili”. Il tutto da realizzare,“in un quadro di maggiore semplificazione per i contribuenti e per gli uffici comunali, nonché di equivalenza dei gettiti standard, coerenti con quelli già registrati in regime Imu-Tasi".
Infine, il sindaco di Livorno ha rimarcato il poco preavviso e i tempi strettissimi concessi all’Associazione per esporre il punto di vista dei Comuni. “Il nostro auspicio – ha concluso il vice presidente Anci – è quello di essere riascoltati nuovamente, e quanto prima, su un provvedimento che impatta grandemente su tutte le amministrazioni comunali”.