Il “differimento” al 2020 dell’efficacia delle convenzioni relative alla seconda tranche del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, il cd. “Bando periferie”, inaspettatamente introdotto nel decreto “Milleproroghe 2018”, riguarda 96 Comuni capoluoghi di provincia e Città metropolitane coinvolgendo 326 enti locali sede degli oltre 1.600 interventi previsti. Un sistema di interventi di particolare rilievo, orientato alle aree più fragili della nostra urbanizzazione, in grado di mobilitare sulla riqualificazione delle periferie, non solo i 1.600 milioni di euro assegnati dallo Stato, ma anche circa un miliardo di ulteriori finanziamenti di altri enti e di privati.
L’ampia mobilitazione dei Sindaci coinvolti, l’eco che la questione ha avuto nell’opinione pubblica nazionale e locale e l’intensa azione di sensibilizzazione dell’ANCI, hanno portato prima all’incontro dell’11 settembre scorso con il Presidente Conte per provare a trovare una urgente soluzione, poi l’interruzione della partecipazione alle Conferenze, con l’avvio di una trattativa con il Governo, e infine alla definizione di un Accordo, pienamente impegnativo per il Governo, raggiunto nella Conferenza Unificata del 18 ottobre scorso.
La nota di lettura intende fornire chiarimenti sul contenuto dell’Accordo e sulle modalità con le quali è possibile assicurare continuità ai lavori previsti dalle convenzioni, anche alla luce della normativa contabile.