Ad oggi, tuttavia, risulta che ancora poche sono le regioni che hanno attivato le procedure per la gestione delle richieste di acquisizione e cessione degli spazi finanziari. In ogni caso, si ribadisce che, in caso di inerzia regionale si ritiene opportuno che le comunicazioni vengano comunque inviate alla struttura regionale competente via PEC (e per conoscenza anche ad Anci) al fine di poter operare la redistribuzione entro il termine finale del 30 settembre.
Per quanto attiene invece al Patto regionale verticale, pur essendo questa eventualità demandata alla volontà ed alla situazione finanziaria delle singole regioni, si è riscontrato un maggior grado di attivazione di questo decisivo meccanismo di flessibilità rispetto al primo step di aprile, sia in termini di regioni coinvolte che di spazi finanziari che si sono dichiarate disponibili a cedere. Anci auspica che il numero di regioni che riusciranno a trovare margini finanziari – a valere sul proprio saldo – da destinare agli investimenti dei comuni, soprattutto a favore degli enti di minori dimensioni fino all’anno scorso esclusi dai vincoli di finanza pubblica, possa ulteriormente incrementare, nonostante il termine del 30 settembre sia ormai prossimo.