Ultimo aggiornamento 29.03.2025 - 7:53

Federalismo fiscale – Canelli: "Preoccupati su risorse fiscalizzate da Regioni che impattano sui Comuni"

  • 26 Mar, 2025
Pubblicato in: Ifel Informa
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Il sindaco di Novara, delegato alla Finanza locale e Presidente IFEL intervenendo davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, chiede certezze e garanzie sul finanziamento delle funzioni fondamentali e dei servizi che dobbiamo erogare. 

“Le ipotesi di fiscalizzazione dei trasferimenti statali alle Regioni che fin qui abbiamo sentito, ovvero di sostituire i trasferimenti dello Stato alle Regioni con compartecipazioni regionali a tributi erariali senza vincolo di destinazione, coinvolgono funzioni fondamentali dei Comuni per la metà dei circa dei 10 mld. di fondi individuati. Un importo molto rilevante che attualmente finanzia in modo diretto - anche con l'intervento di una programmazione regionale - spese comunali in materie decisive come scuola, servizi sociali e trasporto pubblico locale. Per questo chiediamo un approfondimento tecnico e politico che permetta di salvaguardare le prerogative, anche costituzionali, di tutti gli enti territoriali e assicuri l'integrale copertura delle funzioni fondamentali dei Comuni". Lo ha sottolineato Alessandro Canelli, Sindaco di Novara, delegato alla Finanza locale e Presidente IFEL intervenendo davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale sulle tematiche relative allo stato di attuazione e alle prospettive del federalismo fiscale.

Canelli ha ribadito che i Comuni  “non sono affatto contrari all’attuazione del federalismo fiscale del quale vorremmo essere maggiormente protagonisti come comparto. La nostra preoccupazione è che gli enti locali siano tutelati sulla copertura finanziaria delle funzioni legate alla lotta alla povertà e all’integrazione sociale, su cui quali noi facciamo affidamento essendo le amministrazioni in prima linea nell’erogazione di questi servizi ai cittadini”.

Il delegato ANCI si è poi soffermato sul meccanismo di perequazione attuato in questi anni per colmare il divario tra le risorse donate dai Comuni con più capacità fiscali verso quelli con meno capacità fiscale. “Grazie ai 560 milioni riassegnati ai Comuni, dopo essere stati tolti con il dl 66 del 2014, siamo riusciti a fare in modo che gli enti che conferivano risorse al fondo di solidarietà comunale per i Comuni con minore capacità fiscale, così come prevedeva il target perequativo, mantenessero il proprio livello di entrata”. Il nostro comparto è riuscito “a mantenere questa dinamica in un contesto finanziario estremamente difficile specie sulla parte corrente dei bilanci comunali”, ha aggiunto.

Per questo il delegato ANCI ha salutato con favore la novità introdotta dall’ultima legge di bilancio che “per la prima volta ha riconosciuto che ci fosse l'opportunità da parte del Mef e quindi del governo di finanziare almeno in parte la perequazione con risorse statali”. Per l’Anci è importante che “venga riconosciuto il principio costituzionale che anche lo Stato deve compartecipare a processo perequativo. Lo farà – ha argomentato -  con 56 milioni di euro di perequazione verticale che andranno a crescere fino al 2030 per raggiungere la cifra di 310 milioni di euro, consentendo di compartecipare al 50% al progressivo processo di aumento del target perequativo”.

Infine, sull’attuazione della delega fiscale Canelli ha espresso l’auspicio che sia un'occasione per avvicinare l'assetto finanziario dei Comuni al quadro delineato della Costituzione. “Come comparto dei Comuni abbiamo bisogno di maggiore manovrabilità e elasticità delle entrate, come peraltro indicato dalla stessa legge delega, ma è chiaro che i Comuni intendono fare la loro parte sul tema della riscossione, che va migliorata”, ha evidenziato. La delega è una grande occasione per rivedere l'assetto complessivo della finanza pubblica locale nel nostro Paese", ha concluso Canelli.

 

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