Ultimo aggiornamento 09.12.2024 - 15:01

Conferenza Stato-Città. Approvato il FSC 2025 con l’assenso dell’Anci, che chiede attenzione alle proposte dei sindaci sulla Legge di bilancio

  • 28 Nov, 2024

Nella Conferenza Stato-Città di oggi è stato approvato il riparto del Fondo di solidarietà per il 2025. Il riparto riflette le modifiche dovute all’incremento delle percentuali perequative (dal 52,5% al 60%) e gli aggiornamenti dei dati relativi ai fabbisogni standard e alle capacità fiscali. Si ricorda che la perequazione delle risorse riguarda esclusivamente i Comuni delle Regioni a statuto ordinario.

I dati del FSC 2025 saranno disponibili nelle prossime settimane anche sul sito dell’IFEL nel consueto formato.

Riportiamo di seguito il comunicato dell’Anci:

“Nella conferenza Stato-Città di oggi l’Anci, rappresentata dal presidente Gaetano Manfredi, ha dato il suo assenso al riparto del fondo di solidarietà comunale per il 2025, considerando positivamente la prospettiva di un finanziamento statale aggiuntivo di 56 milioni annui e di 310 milioni dal 2030, contenuto nella legge di bilancio che è ora all’esame del Parlamento.Queste nuove risorse potranno essere impiegate per ridurre di circa la metà la quota di finanziamento della perequazione a carico degli stessi Comuni, già gravati dalle misure restrittive in atto e dai maggiori costi per la fornitura dei servizi fondamentali.Resta tuttavia necessario, secondo l’Anci, attivare un confronto urgente per rivedere il modello della perequazione delle risorse ai Comuni, concepito oltre 15 anni fa, al fine di renderlo efficace e adeguato ai tanti cambiamenti intervenuti. Anci evidenzia, inoltre, le principali richieste dell’Associazione per la legge di bilancio: dall’abolizione del vincolo per le assunzioni di personale, inaspettatamente inserito per il 2025, alle necessarie correzioni della norma che assegna un contributo ai Comuni per l’affidamento di minori. Poi l’introduzione di maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse di parte corrente, fino al ripristino dei contributi agli investimenti che risultano azzerati nell’attuale testo della manovra.”.

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