Ultimo aggiornamento 02.07.2024 - 14:49

XII Conferenza IFEL, Decaro sul Patto: le nuove regole non obbligano lo Stato ad applicare restrizioni agli enti locali

  • 25 Gen, 2024
Pubblicato in: Ifel Informa
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Dopo le relazioni tecniche sulle prospettive delle entrate comunali la riflessione del Sindaco di Palermo, Vice Sindaco di Roma e l’assessore al Bilancio del Comune di Napoli. 

Nel confronto pomeridiano della sessione dedicata al futuro delle entrate comunali, confronto moderato da Francesco Cerisano di ItaliaOggi le opinioni di Roberto Lagalla, Sindaco del Comune di Palermo, Silvia Scozzese, Vice Sindaco e Assessore al Bilancio Comune di Roma Capitale e Pier Paolo Baretta, Assessore al Bilancio Comune di Napoli. 

Raccontando l’esperienza a Napoli come assessore nella riscossione dei tributi locali Baretta ha raccontato che “la stragrande maggioranza dei cittadini intercettati ha risposto con la richiesta di rateizzazione massima. Tutti hanno capito che è cambiato il giro e hanno chiesto di rateizzazione”. Nella lotta all’evasione fiscale, ha poi aggiunto che “è necessario organizzare una gestione informatizzata di banche dati che dialoghino tra loro su una piattaforma alternativa a basso costo e che implichino l’utilizzo di meno risorse umane”. Parlando di interlocuzione tra centro e periferia, poi, il professore ha affermato che “il rapporto tra lo Stato e i comuni è di tipo autorizzativo con controlli, concessioni ed aiuti nel caso”.

Il Sindaco di Palermo, invece ha ribadito che su autonomia che “bisognerà lavorare molto sui fondi di perequazione e penso sia necessario dare garanzie di mantenimento di  una percentuale riservata di fondi extracomunali, quindi fondi di investimento alle Regioni del Sud, e credo che sia un dibattito che vada fatto a livello politico anche nella maggioranza di centrodestra  che certamente non può e non trascurerà questi aspetti". In merito all’esperienza a Palermo, invece Lagalla ha descritto ai presenti le operazione economico finanziarie di risanamento del bilancio. “Va restituita una maggiore fiducia, pur nella rigorosità dei controlli nazionali, alle istituzioni locali che conoscono meglio la storia dei territori e le criticità come nella riscossione dei tributi e nella lotta all’evasione”.

Non ultima Scozzese che ha raccontato come è possibile riuscire a fare una buona riscossione come è avvenuto a Roma soprattutto con la Tari. “Tra le regole condivise tra Stato e città  - ha spiegato - quella fondamentale è che il mondo delle entrate e il mondo della contabilità, della ragioneria, devono necessariamente dialogare tra loro  e parlare una lingua comune. Quindi dal governo, istituzioni ad ogni ordine e grado fino ai comuni è necessaria una collaborazione costante in modo che ciascuno faccia la sua parte nell’interesse generale”.

Queste le conclusione del Presidente ANCI e Sindaco Comune di Bari, Antonio Decaro, in chiusura dei lavori: "Le nuove regole europee non obbligano nessuno Stato membro a applicare restrizioni agli enti locali. Se ci saranno tagli, sarà non solo per colpa dell'Europa o delle scelte dei Comuni ma per scelte politiche. Il mantenimento delle risorse comunali va considerata una priorità di politica finanziaria del Paese. Se questo non sarà rispettato saranno a rischio i servizi per le fasce più deboli. La stabiità dei Comuni è una garanzia di sviluppo per tutto il Paese". 

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