Ultimo aggiornamento 20.11.2024 - 14:54

XII Conferenza IFEL: La finanza locale e le sue prospettive alla ricerca di regole certe ed eque. Il parere dei tecnici

  • 25 Gen, 2024
Pubblicato in: Ifel Informa
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All’ordine del giorno della XII Conferenza annuale di IFEL il nuovo patto di stabilità europeo e le ricadute sulle entrate degli Enti locali. Ne discutono sindaci, istituzioni e tecnici governativi

“Nel corso dell’ultimo decennio, prima che la crisi pandemica da Covid-19 condizionasse pesantemente l’agenda istituzionale e il bilancio pubblico del Paese, la finanza locale è stata attraversata da una lunga stagione di manovre finanziarie assai stringenti, che hanno fortemente ridimensionato il volume delle risorse disponibili nei bilanci comunali, sia quelle di parte corrente destinate all’erogazione dei servizi sia quelle in conto capitale necessarie per il finanziamento degli investimenti”. E’ quanto ha ricordato Giuseppe Ferraina, Responsabile Area Sistema Informativo, perequazione e regole finanziarie di IFEL, nella relazione introduttiva della prima sessione dei lavori della XII Conferenza annuale sulla Finanza e l’Economia locale della Fondazione “La finanza locale e le sue prospettive”.

“Tagli alle risorse e vincoli di finanza pubblica iniqui  - ha ricordato Ferraina - hanno messo a dura prova la tenuta degli equilibri di parte corrente, in diversi casi accentuando significativamente le difficoltà dei comuni nel garantire i servizi essenziali alle proprie comunità di riferimento e, con esse, le disuguaglianze territoriali. Alle problematiche di carattere strettamente finanziario è andato affiancandosi un gravoso surplus di onere amministrativo, dovuto alla stagione di grandi riforme strutturali intervenute nel comparto, in particolare l’entrata in vigore di un nuovo regime contabile e la riforma del codice degli appalti, affrontate peraltro con unità di personale in drastica diminuzione e senza leve significative di incentivo contrattuale”.

Nel merito del nuovo patto di stabilità europeo è, invece, entrato Andrea Ferri, Responsabile Dipartimento Finanza Locale ANCI-IFEL e Vicedirettore Fondazione IFEL. “Nessuna norma europea  - ha spiegato Ferri - impone di fare restrizioni a carico degli enti locali, la trasposizione diretta degli obblighi di convergenza nazionali dovuta al nuovo patto di stabilità e crescita è una responsabilità dei Governi degli stati membri. Il dato fornito da ISTAT sull’indebitamento fornisce una significativa indicazione di policy, pur con i limiti dovuti ai tempi di pubblicazione e alla stabilità delle revisioni successivamente operate. Il comparto comunale già manifesta una condizione di sostanziale pareggio ai fini del consolidamento dei conti pubblici, anche per effetto degli aggiustamenti imposti nel passato. Ulteriori restrizioni a fronte di nuove esigenze di copertura per la finanza pubblica entrerebbero in diretto conflitto con l’erogazione di servizi fondamentali. Anci e IFEL sono disponibili ad un confronto per individuare nuove regole utili a definire perimetri più equi ed espansivi di spesa autorizzata, nel segno della condivisione e della pluriennalità”.

“La riforma delle regole del Patto di stabilità, licenziata dall'Ecofin è a mio avviso un'occasione mancata”, questo invece il giudizio di Giuseppe Pisauro, Professore ordinario di Scienza delle Finanze dell’Università La Sapienza di Roma. “La riforma -precisa il professore - doveva servire a eliminare i difetti delle vecchie regole costruite assumendo che il ruolo principale della politica fiscale fosse quello di garantire la stabilità finanziaria tenendo sotto controllo il debito pubblico. La scarsa considerazione per l'efficacia della politica fiscale come strumento di stabilizzazione del ciclo economico e di stimolo alla crescita ha portato, invece, a regole fiscali potenzialmente procicliche e molto complesse”.

Di regole della governance negli enti locali dal 1999 ad oggi ha invece parlato Salvatore Bilardo, Ispettore Generale Capo I.Ge.P.A della RGS Ministero dell’Economia e delle Finanze. “L’ Accordo di dicembre sulla riforma della Governance Economica Europea offre molti punti su cui prestare attenzione. Una riflessione da fare è quella sulla necessità di definire le entrate discrezionali oltre ad approfondimento sull’applicazione agli enti territoriali, considerato che la nuova regola di limitazione della spesa pubblica pregiudica anche la partita degli avanzi. A tal fine si richiamano le sentenze della Corte Costituzionale n. 247/2017 e n. 101/2018 che precludono allo Stato di limitare l'utilizzo degli avanzi di amministrazione da parte dei enti”.

Rosa Valentino ha approfondito l’aspetto delle entrate comunali alla luce del nuovo incarico come Direttore Centrale Finanza Locale, Ministero dell’Interno. “E’ necessario innovare, e non intendo solo come è avvenuto per il Pnrr – ha dichiarato - Partiamo dal Testo unico e dalla sua riforma, frutto di una stagione di cambiamenti che ha coinvolto gli enti locali. Abbiamo sperimentato in questi ultimi dieci anni misure e procedure nuove che sono la chiave per costruire la riforma del Titolo VIII senza aver paura se si allungano i tempi nell’interesse di tutti”.

 

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