In apertura alla XII Conferenza annuale di IFEL l’introduzione del Segretario Generale Veronica Nicotra e il Direttore della Fondazione Pierciro Galeone
“La Conferenza di IFEL è per noi un’occasione unica per fare il punto sul lavoro che stiamo svolgendo insieme. Sono consapevole delle difficoltà degli enti locali nella gestione amministrativa quotidiana ed è nostra premura e del Governo quella di dotare i comuni di tutti gli strumenti opportuni per lavorare e farlo bene nell’interesse dei cittadini”. Così Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze con delega agli Enti Locali ha inaugirato i lavori della XII Conferenza annuale di IFEL dedicata alle modifiche al patto di stabilità europeo e alle ripercussioni nella gestione delle risorse finanziarie degli enti locali. “Ci aspettano sfide internazionali importanti – ha ribadito il Sottosegretario - e saranno portate avanti con stima e fiducia reciproca tra i diversi livelli istituzionali. Forse non ci sarà sempre un accordo completo su quello che raggiungeremo ma tutto il nostro lavoro in comune confluirà nelle modifiche del Testo unico degli Enti locali e alla disciplina che riguarda sia l’autonomia differenziata e della delega fiscale che daranno ulteriore manovrabilità. Dal Tuel e delega fiscale oggi abbiamo gli strumenti per riformare il sistema di riscossione dei tributi locali. Mio, poi, l’impegno per gli enti in difficoltà finanziaria affinché non ci siano più accavallamento delle crisi”.
Nel suo intervento il segretario generale Anci Veronica Nicotra ha voluto porre l’attenzione sui temi sulle tante questioni, anche critiche e problematiche, che i comuni lamentano a vario titolo, prime fra tutti il tema dei bilanci tra investimenti e parte corrente.
“Partendo dagli investimenti legati ai finanziamenti PNRR– ha detto Nicotra – Anci rimarca con forza il diligente lavoro che stanno facendo i Comuni e le Città Metropolitane, impegnati a cogliere gli obiettivi delle varie misure PNRR, sfatando ogni giorno la narrazione sui media che in questi anni si è fatta sui Comuni che non ce la fanno”. Sulla parte relativa al definanziamento e rimodulazione di alcune misure a titolarità dei Comuni per un ammontare pari a circa 13 miliardi, il segretario generale Anci ha ricordato che dal 25 luglio, l’Associazione ha espresso la propria posizione critica rispetto alla scelta fatta dal Governo. Ad oggi “abbiamo delle assicurazioni verbali da parte dei ministro Fitto che ci rassicurano ed è questo messaggio – ha evidenziato Nicotra – che voglio dare oggi agli amministratori, sindaci e operatori, ovvero, di avere fiducia. Di credere nelle parole del ministro Fitto e del Governo”.
Nicotra ha inoltre espresso alcune forti preoccupazioni in merito alla fluidificazione dei processi di pagamento, in particolare per la parte relativa alle piccole e medie opere finanziate con fondi Pnrr. “I Comuni – ha detto – hanno anticipato risorse, hanno fatturato e rendicontato e devono pagare gli imprenditori per rispettare i tempi di pagamento, pertanto è fondamentale che il Governo risolva al più presto questo stallo per evitare di stressare ulteriormente i Comuni nei prossimi due anni.
In merito alle risorse di parte corrente, Nicotra ha evidenziato come l’anno appena iniziato si sia aperto con un taglio lineare alle risorse di 300 milioni. “E’ un problema da affrontare, per questo è importante attivare al più presto un tavolo di lavoro con il Governo e in particolare con il ministero dell’Economia per trovare soluzioni condivise, attraverso un fondo perequativo verticale con determinate caratteristiche che ad oggi non c’è”.
“Il nuovo patto di stabilità europeo aprirà una fase nuova nel governo dei conti pubblici – è quanto ha affermato introducendo i lavori della XII Conferenza annuale della Fondazione il Direttore di IFEL Pierciro Galeone - I Comuni 10 anni fa rappresentavano più dell’8% della spesa pubblica mentre oggi siamo al 6,5%, nel frattempo hanno perso 100.00 dipendenti e sono ormai destinatari solo di trasferimenti statali a destinazione vincolata. Nonostante questo, sono passati dai gli 8 miliardi di euro di investimenti del 2023 a16,3 miliardi dello scorso anno. Ma sono ancora fragili sul lato della parte corrente, e hanno visto ridotta l’autonomia nella gestione delle entrate proprie. Hanno le carte in regola per chiedere un governo della finanza multilivello condiviso, affidabile ed equo. E sul fronte delle entrate serve un salto di qualità nella cooperazione stato-comuni per migliore la qualità della riscossione”.
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